“I passi che fai”, Maya Sar canta in italiano. E non solo…

EUROVISION 2012: prima semifinale 22 maggio Rai 5 ore 21, finale sabato 26 maggio ore 21 Rai 2

Come al solito, l’Eurovision Song Contest è l’occasione per ascoltare gli artisti in concorso cimentarsi con varie versioni dei loro brani. E anche quest’anno c’è chi ci delizia con una versione italiana, molto ben riuscita e sopratutto con un testo apprezzabilissimo, visto che è scritto da lei stessa, che italiana non è. Si tratta della bosniaca Maya Sar, che ha diffuso la versione in italiano di “Korake ti znam”, dal titolo “I passi che fai”. Anche questa versione come l’originale e come anche quella in inglese “The steps I know” è arrangiata dall’italiano Adriano Pennino, otto volte direttore d’orchestra a Sanremo e collaboratore di Gigi D’Alessio.

La macedone Kaliopi ha invece diffuso la versione inglese della sua canzone “Crno I Belo”: si intitola, traducendo alla lettera, “Black and white”.  Gli israeliani Izabo hanno fatto di meglio: versione tutta inglese della loro “Time”, che in origine ha il ritornello in ebraico ma anche video nuovo di zecca girato con una tecnica particolarissima che unisce la stop motion al time lapse (“Fotografia ad intervallo di tempo”), tecnica cinematografica nella quale la frequenza di cattura di ogni fotogramma è molto inferiore a quella di riproduzione. A causa di questa discrepanza, la proiezione con un frame rate standard fa sì che il tempo, nel filmato, sembri scorrere più velocemente del normale.

E ancora: E’ appena uscito, per esempio, il video ufficiale di “Nije Ljubav stvar” di Zeljko Joksimovic. La novità è che è girato interamente con la lingua serba dei segni, il linguaggio dei sordomuti. Il giovane che si vede nel video esesguire coi gesti la canzone è Nenad Mahmutovic, sordomuto, vincitore dell’ultima edizione di Serbia’s Got Talent. L’artista serbo ha anche inciso la versione spagnola del brano, “Su amor me venciò, in duetto con Samuel Candia.

La Spagna invece va a caccia di voti con una iniziativa interessante, ovvero la cover transnazionale di “Quedate conmigo eseguita da artisti di tutto il mondo a supporto della cantante originale, ovvero Pastora Soler. Spagna, Portogallo, Svezia, Canada, CIpro, Sudafrica, Regno Unito, Germania, Lettonia. Tutti cantano la canzone spagnola ed invitano a votare la 39enne andalusa nella finale del 26 maggio. Con tanto di account twitter dedicato #TodsoConPastora. Fra gli artisti che cantano c’è anche Rui Andrade, più volte in gara anche alle selezioni portoghesi.

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Eurovision 2012/Le canzoni: “Nije ljubav stvar” di Zeljko Joksimovic (Serbia)

  • Artista: Zeljiko Joksimovic
  • Canzone: Nije Ljubav Stvar (Zeljoko Joksimovic)
  • Esibizione: Seconda Semifinale (1)

ZELJKO GIOCA A RISCHIATUTTO

 Cancellata la selezione nazionale, tv serba ha messo tutto in mano a Zeljko Joksimovic, il più famoso cantautore pop contemporaneo del mondo panslavo. Alla quarta partecipazione (la seconda da interprete, le altre due da autore di brani una delle quali anche da conduttore della rassegna), ha un solo obiettivo: vincere. Per concedere alla Serbia uno storico bis organizzativo che il paese cerca essenzialmente come vetrina verso l’Europa. Il paese è tra i favoriti, ma forse non il primo. Conta meno il fatto di dover cantare in apertura di serata, soprattutto in una semifinale con tutte le slave insieme, tranne il Montenegro.

 Zeljko, secondo nel 2004, ha accettato la sfida, portando una ballata meno balcanica e più pop, dove non manca qualche accenno a cose già sentite (come “Paradise” del Coldplay), ma che per stile, raffinatezza ed interpretazioni, è una delle cose migliori in concorso. Cantautore, polistrumentista (padroneggia con successo 11 strumenti diversi), poliglotta (oltre al serbo, parla fluentemente inglese, francese, greco, russo e polacco), in carriera ha vinto tutto il possibile ed ha inciso cinque album tutti da primo posto. L’alloro europeo sarebbe il coronamento della carriera. Può farcela. Ma se dovesse fallire?

Eurovision Song Contest 2011- I protagonisti/14: Nina (Serbia), Daria (Croazia), Maja Keuc (Slovenia)

Nuovo appuntamento con la presentazione dei partecipanti all’edizione 2011 dell’ Eurovision Song Contest, in programma il 10, 12 e 14 maggio prossimi a Dusseldorf, in Germania. Evento che seguiremo in diretta anche grazie al nostro blog partner, Eurofestival News. Tocca a Serbia, Croazia e Slovenia.

Serbia- Nina “Caroban” (lingua: serbo)

Danica Radojcic, in arte Nina, esordiente,  22 anni, ha vinto la mini selezione della Serbia con questo deliziosissimo pezzo vintage scritto da Kristina Kovac. Del brano esiste anche una versione inglese, con video diverso (lo trovate qui), ma lei sul palco tedesco si esibirà nella sua lingua, come tradizione dei serbi. Meglio in serbo, sicuramente, in inglese perde il suo fascino.

La Serbia gareggia con questa denominazione dal 2007 dopo aver partecipato come Serbia Montenegro  nel 2005 ed essersi ritirata nel 2006 a seguito della separazione in corso dei paesi. Proprio nel 2007, al debutto, vinse grazie alla ballata “Molitva” di Marija Serifovic.  Successivamente ha collezionato un sesto posto, una mancata qualificazione per la finale e il tredicesimo posto dell’anno scorso.

Croazia – Daria Kinzer “Celebrate” (lingua: inglese)

Per la prima volta dal 2004 la Croazia torna ad esibirsi in inglese dopo tanti anni di canzoni in lingua croata. In realtà Daria Kinzer, la cantante tedesca che ha vinto la selezione croata, aveva ricevuto l’originale di questo brano proprio in croato. “Lahor“, questo il titolo della versione originale, è attualmente nella top 10 croata, maggior successo di questa ragazza che sin qui non aveva grossi riscontri. Nella finale nazionale si esibì già in inglese, ma la canzone aveva un testo ed un titolo diverso, ovvero “Break a leg”. E’la seconda canzone del concorso che si intitola “Celebrate“: la prima era dell’italiano Piero Esteriore, in gara per la Svizzera nel 2004.

Pessimi risultati per la Croazia nel corso delle sue partecipazioni (sempre presente dal 1993 ad oggi), nonostante diverse ottime proposte. Il miglior risultato sono due quarti posti: quello del 1996 con Maja Blegdan eSveta Ljubav” e quello del 1999 con “Marija Magdalena” di Doris Dragovic. Negli ultimi due anni non è mai andata oltre il decimo posto, mancando due qualificazioni alla finale e centrandone una solo grazie al ripescaggio della giuria.

Slovenia – Maja Keuc “No one” (lingua: inglese)

La Slovenia ha incoronato un pezzo difficilissimo, la ballata pop “No one” di Maja Keuc, la 19enne seconda classificata a a Slovenija Ima Talent che aveva staccato il biglietto per Dusseldorf  nella selezione nazionale con la versione in lingua originale “Vanilja“, Sinora i risultati di vendita le stanno dando ragione: la versione originale ha appena raggiunto il primo posto dell’airplay nazionale sloveno. Il pezzo cresce riascoltandolo, può essere una grossa sopresa.

Gli sloveni lo sperano perchè il decennio è stato uno sfacelo e anzi, da quando esistono le semifinali, ovvero nel 2004 soltanto Alenka Gotar nel 2007 è riuscita a passarle, col crossover pop lirico “Cvet z juga“. Il miglior risultato del paese sono due settimi posti. In ordine di tempo, quello di Darja Svajger nel 1995 con “Prilushni mi” e quello del 2001 con Nusa Derenda e il brano “Energy”.

Eurovision Song Contest 2011: le canzoni della prima semifinale (e due Big 5)

Come ogni anno eccoci giunti all’appuntamento con la nostra personale (e soggettiva) valutazione delle canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, che si svolgerà il 10, 12 e 14 maggio a Dusseldorf in Germania. Vi proponiamo i brani divisi per semifinali e in fondo alle due mettiamo – per motivi di spazio – i paesi direttamente finalisti chiamati a votare. Passano le prime 10, votazione mista televoto-giurie. CLICCANDO SUI TITOLI TROVATE IL BRANO

PRIMA SEMIFINALE (10 maggio, diretta San Marino RTV, RTSI Svizzera, Eurovision.tv ore 21):

1) POLONIA/ Magdalena Tul- Jestem (polacco): Ha resisitito alla tentazione dell’inglese, pur avendone inciso la versione anglofona per rispetto del pubblico. Elettropop di buon livello, più che altro però è lei che buca lo schermo. Anche troppo. COINVOLGENTE : VOTO 7.5

2) NORVEGIA/Stella Mwangi- Haba Haba (inglese, swahili): Si va bene, si canticchia, ma insomma. Lo Waka Waka un anno dopo, viva la fantasia. C’era in giro roba infinitamente meglio, ma del resto in Norvegia hanno già dato. Capacità vocali dell’artista, almeno a livello live, totalmente inesistenti. Canta per seconda, non è nemmeno così scontato l’esito. VOLEVO ESSERE SHAKIRA. VOTO 6.5

3) ALBANIA/Aurela Gace- Feel the passion (inglese, albanese): Con l’arrangiamento Made in Usa ha guadagnato in qualità, ma l’effetto è sempre quello di Anna Oxa all’ultimo Sanremo. E l’esito, probabilmente, il medesimo. SOFISTICATA. TROPPO. VOTO 6.5

4) ARMENIA/Emmy – Boom Boom (inglese) – Allegro disimpegno in salsa etno pop. Ma la versione iniziale aveva più ritmo nel ritornello. La canticchieremo senza dubbio, ma basteranno i voti amici? TORMENTONE: VOTO 8.5

5) TURCHIA/ Yuksek Sadakat – Live it up (inglese) – Un pò di sano rock, che ormai dopo i MaNga, la scia è tracciata. Si è vero, sembra un pò la roba dei Clash. Ma sono bravi e danno un sacco di carica.  La finale è scontata, il podio meno, ma ci girano attorno.  ENERGIA. VOTO 9

6) SERBIA/Nina- Caroban (serbo) – Segue il trend del momento, ma il suo pezzo deliziosamente vintage è una piccola perla preziosa. In una semifinale tiratissima, però rischia di perdersi nel mucchio. Loro fuori e la Norvegia dentro, sarebbe un gran peccato. Lei poi è graziosissima, il che non guasta. NINA ZILLIVIC. VOTO 8.5

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Eurofestival 2011, l’elenco ufficiale dei paesi in gara. Ci sono Italia e San Marino. Tutte le novità italiane su Eurofestival News

Silenzio assenso. O in questo caso, se preferite, nessuna nuova, buona nuova. E’ scaduto il termine ultimo entro il quale ci si poteva ritirare senza pagare penali dall’edizione 2011 dell‘Eurofestival e dunque, al di là di annunci ufficiali  ancora da emettere da parte della Rai, possiamo affermare con certezza che l’Italia sarà uno dei paesi in gara a Dusseldorf dal 10 al 14 maggio prossimi.

Non è arrivata alcuna richiesta  di ritiro da parte di viale Mazzini e dunque, nonostante l’annuncio della Rai tardi ancora ad arrivare (non tutti appoggiano la scelta del direttore di Rai Due di aver iscritto il nostro paese, dunque sarà un affaire interno alla rete e alla casa discografica coinvolta, probabilmente) a questo punto ci saremo: siamo nella lista diramata dalla Ebu e d’ora in poi chi esce paga. E salato.

I paesi di lingua italiana saranno due: anche San Marino ha infatti confermato la propria presenza nel 2011, dopo essersi iscritto in via provvisoria. Degli stati iscritti provvisoriamente,  ha confermato la presenza Ungheria, fonti vincine alla Ebu danno per fatta anche l’iscrizione slovacca, mentre non ci sarà il Montenegro e. Saranno così 43 i paesi in gara, tanti quanti nel 2007. Ma la certezza si avrà soltanto il 7 gennaio quando dopo la riapertura a fine ferie, la Ebu riaprirà i battenti. Si preannuncia dunque una edizione epica.


I PAESI IN CONCORSO:

BIG 4 (ammessi direttamente in finale): Germania (paese organizzatore), Francia, Gran Bretagna, Spagna

LIVELLO DA DECIDERE: Italia (la Ebu ha più volte detto che vorrebbe l’Italia direttamente finalista, ma non è ancora arrivata alcuna richiesta in tal senso da parte della Rai, si deciderà prossimamente)

SEMIFINALISTI (in ordine alfabetico): Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Georgia, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele (ha chiesto e ottenuto la seconda semifinale perchè la prima coincide con una festa nazionale), Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Moldavia, Olanda, Polonia, Portogallo, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Slovenia, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria.

CANTANTI E CANZONI GIA’ CERTI:

SVIZZERA: Anna Rossinelli – In love for a while

GERMANIA: Lena Mayer Landrut (campionessa in carica)

OLANDA: 3JS

CIPRO: Christos Mylordos

ARMENIA: Emmy

ALBANIA: Aurela Gaci

BOSNIA: Dino Merlin

Intanto, cominciano a circolare indiscrezioni importanti per quanto riguarda i nomi in corsa per Italia e  San Marino. Con una grossa novità che ci riguarda e che potete trovare su Eurofestival News . Informazioni sulla rassegna invece, su Eurovision Italia.

Eurofestival 2011: Dusseldorf lancia lo sprint….

Si saprà fra qualche giorno quale sarà la sede deputata ad ospitare l’edizione 2011 dell‘Eurofestival, che come è noto si terrà in Germania, dal 10 al 14 maggio, a seguito della vittoria di Lena Meyer Landrut ad Oslo. Restano quattro le città in corsa: Berlino, Ambrugo, Hannover e Dusseldorf ma ci sono delle novità succose che cambiano di molto le carte in tavola. Sicuramente, i tedeschi hanno fiutato l’affare e quindi la battaglia per avere in casa la rassegna è davvero serrata. Ma ecco la prima novità.

Contrariamente infatti alle voci che circolavano, adesso pare che Dusseldorf sia in vantaggio e il motivo è molto semplice: la squadra di calcio della città, il Fortuna, è stato dirottato al “Flinger Broich”, il secondo stadio della città, per l’occasione ampliato a 15mila posti, così da lasciare la Esprit Arena (20mila posti) libero per la rassegna. Mossa che fa pendere l’ago della bilancia dalla parte della capitale della Westfalia. Restano in corsa anche l’area dell’ex aeroporto Tempelhof di Berlino, la Hamburg Fairground e la Hanover fairground. In tutto questo, e mentre la Slovenia ha grossi problemi e pensa al ritiro (qui la notizia completa), sono già 27 le partecipazioni confermate, con due mesi ancora per iscriversi. E qui c’è la seconda notizia. Se volete saperne di più, andate su questo post di Eurofestival News.

Eurofestival 2011, torna ufficialmente l’Austria. Debutta il Liechtenstein

L’avevamo già annunciato un pò di tempo fa, vista la voce che circolava con insistenza immediatamente dopo la vittoria della Germania all’Eurofestival 2010. Adesso arriva l’ufficialità. La tv austriaca torna in concorso nell’edizione 2011. La ORF dopo il 2007 (ultimo partecipante Eric Papilaya con “Get a love Get a life“) si era ritirata dal concorso in polemica contro il sistema di votazione e la a loro dire “scarsa considerazione” per la tradizione musicale austriaca e germanofona, ma la vittoria di Lena, che è arrivata prima in classifica anche in Austria ha fatto recedere sulla sua decisione la tv locale, che dunque sarà al via.

E il 10, 12 e 14 maggio è ufficiale anche il debutto del piccolo Liechtenstein. Già nel 2010 il piccolo principato aveva tentato l’ingresso nella manifestazione ma le pratiche per la iscrizione alla Ebu della 1FLV, la tv nazionale, non erano andate a buon fine. Ora pare che le cose procedano spedite e dunque a meno di sorprese, il debutto dei rossoblu è pronto. Sarà organizzato un talent show sul modello di Unser Star fur Oslo, aperto anche ai cittadini non del Liechtenstein. Per la prima volta  ci saranno dunque al via quattro nazioni germanofone (Austria, Svizzera, Germania e Liechtenstein: dato confermato perchè nonostante il benestare assegnato alla BRF, la tv del Belgio tedesco, in gara ci sarà quella di lingua francese).

Nasce invece un piccolo caso per Israele. Che sta facendo pressioni per essere inserito nella seconda semifinale. Se infatti fosse sorteggiato per il 10 maggio, lo stato si ritirerebbe. Motivo: il 9 maggio, cioè il giorno prima, si celebra lo Yom Hazikaron, giornata dedicata alla celebrazione dei caduti in guerra e nel terrorismo, dedicata alla preghiera ed alla riflessione. Dunque nessun artista locale potrebbe prendere parte alle prove. Probabile che la Ebu accolga comunque la loro richiesta al momento del sorteggio.  Probabilissimo anche il rientro dell’Ungheria, con cambio di televisione (la Duna, con sede in  Ungheria e Romania al posto della Magyar TV).

Restano fuori ancora l’Italia, Andorra e Monaco (hanno problemi economici, ma se trovassero sponsor potrebbero tornare), San Marino (se ne riparlerà a fine anno nel Parlamento nazionale), Lussemburgo, Repubblica Ceca e Montenegro (quest’ultima dovrebbe rientrare). La Grecia ha enormi e noti problemi economici, la partecipazione è stata messa in discussione per questo, ma è difficile pensarla fuori da un evento del quale è sempre stata grande protagonista.

VENTIQUATTRO PAESI HANNO DETTO GIA’ SI – Sono attualmente 23 le tv nazionali che hanno già confermato la loro presenza. In ordine alfabetico, compresa la Germania padrona di casa: Albania, Armenia, Austria Azerbaigian, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Gran Bretagna,  Islanda, Liechtenstein, Macedonia, Malta, Norvegia, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia,Svizzera, Turchia, Ucraina. A queste si aggiungono la Bielorussia, che non ha ancora ufficializzato la presenza ma ha già preparato il concorso di selezione, la Francia, che si aggregherà come al solito all’ultimo secondo.

Ufficiale: L’Eurofestival 2011 si svolgerà il 10, 12 e 14 maggio in Germania. La sede in settembre

Tutti in Germania, ma sette giorni prima. La NRD, la branca nordica della ARD, la tv nazionale tedesca, quella che si occupa dell’Eurofestival, ha diffuso ufficialmente le date dell’edizione 2011. Si torna ad inizio maggio. Le semifinali saranno infatti martedì 10 e giovedì 12, con sabato 14 per la finale. Tutto anticipato di sette giorni perchè il 21, data inizialmente prevista per la finale, è in programma la finale di Coppa di Germania di calcio, che la federcalcio tedesca non ha voluto anticipare al pomeriggio per esigenze tv.

Nè sarebbe stato possibile spostare l’Eurofestival sette giorni dopo perchè il 28 è in programma invece la finale di Champions League di calcio, altro evento da cui la Ebu guadagna soldi. La sede sarà ufficializzata in settembre. Come da noi annunciato, sono otto le candidate: Berlino, Monaco di Baviera, Dusseldorf, Mannheim, Hannover., Colonia, Gelsenkirchen e Amburgo.

VENTITRE’ PAESI HANNO DETTO GIA’ SI – Sono attualmente 23 le tv nazionali che hanno già confermato la loro presenza. In ordine alfabetico, compresa la Germania padrona di casa: Albania, Armenia, Azerbaigian, Belgio, Danimarca, Estonia, Finlandia, Gran Bretagna, Grecia, Islanda, Macedonia, Malta, Norvegia, Olanda, Portogallo, Romania, Russia, Serbia, Spagna, Svezia,Svizzera, Turchia, Ucraina. A queste si aggiungono la Bielorussia, che non ha ancora ufficializzato la presenza ma ha già preparato il concorso di selezione, la Francia, che si aggregherà come al solito all’ultimo secondo.

Sempre in ballo in ritorno dell’Austria e dell’Ungheria (con un cambio di tv) e il quasi certo debutto del Liechtenstein. Come è noto, la Germania ospita la rassegna dopo la vittoria di Lena Mayer Landrut l’anno scorso (qui il nostro post) e a meno di sorprese sarà sempre la giovanissima nipote dell’ex ambasciatore della Germania Ovest nella Unione Sovietica  a difendere il titolo.

Dalla Serbia ecco Gramophonedzie con “Why don’t you?”

Lui si chiama Marko Milicevic ma in arte si fa conoscere con il nome di Gramophonedzie. Arriva dalla Serbia, terra che quindi debutta ufficialmente nel nostro blog, Eurofestival a parte. Con il suo singolo d’esordio questo giovanissimo dj è balzato in testa alle classifiche inglesi e poi in quelle del resto d’ Europa. E allora, amici amanti del tunz tunz, questo post è per voi.

Si chiama “Why don’t you?” ed è una cover – o meglio, è un pezzo che utilizza un sample –  in salsa dance di un pezzo  intitolato “Why don’t you do right?”, pioniere della musica jazz americana che risale nientemeno che al 1936.  Una versione sicuramente interessante, che è anche un ottimo biglietto da visita in vista dal futuro. Veramente da vedere anche il video. Noi non siamo appassionati di questo genere di musica, lo sapete, ma ci ha fatto molto divertire. E per adesso i giovani d’Europa sembrano gradire.

Eurofestival 2010: Anna Bergendahl per la Svezia, Milan Stankovic per la Serbia, i Malcolm Lincoln per l’Estonia

 

L’ Eurofestival 2010 sarà proprio un festival per giovanissimi. E in fondo non è poi così male. Ieri sera si è conluso il Melodifestivalen, di fatto il Sanremo di Svezia, nonchè selezione del paese scandinavo per l’ Eurofestival e lo ha vinto, secondo pronostici la 19enne Anna Bergendahl (ex Pop Idol) con “This is my life”, oggettivamente uno dei pezzi migliori fra quelli che quest’anno saranno ad Oslo. Molto radiofonico, un pop normale, molto cantabile, una scelta “di coscienza” per il paese che dell’Eurofestival è da sempre leader, per ascolti, per tradizione ed anche perchè – va detto – negli ultimi anni è svedese il supervisore della baracca.

Paese che però nelle ultime tre edizioni, pur calando assi (The Ark, Charlotte Perrelli, pure vincitrice del Festival nel 1999 ,e Malena Ernman) ha messo insieme la miseria di due diciottesimi ed un ventunesimo posto. Da quelle parti vogliono rinverdire i fasti di Carola Haggvist (quella che vinse a Roma, nel 1991, con “Fangad ev an stormvind“) e riportare in patria la manifestazione. Possono farcela. Detto della vincitrice, mettiamo da parte per una volta le canzoni. Su Eurofestival News, trovate un ampio resoconto della serata.

Il paragone con Sanremo  non è a favore dell’Italia. Non parliamo delle canzoni, come detto – quest’anno non erano tutte all’altezza, a dire il vero – Parlando semplicemente dello spettacolo, visto che ormai anche il festival di Sanremo è diventato più un momento televisivo che altro. Provate ad andare su Eurofestival News ed a leggervi il commento sulla serata. In Svezia sono davvero molto avanti. A cominciare dalla durata delle serate. Perchè si può fare spettacolo con le canzoni anche senza allungare il brodo.

Milan Stankovic, nato a Belgrado l’8 agosto 1987,  invece rappresenterà la Serbia. C’erano solo tre artisti nella ristretta selezione serba, dopo i “tagli” che hanno portato al sacrificio della Beovizija. “Ovo je balkan” è il pezzo. L’ha scritto Goran Bregovic, un mito assoluto. Però ce lo concedete sei diciamo che  è brutto? Insomma, Bregovic ha scritto molto di meglio, ci sembra una cosa fatta un pò con la mano sinistra. Che poi per inciso, Stankovic è bravo. Basterà il nome di Bregovic?

Sarà invece il duo Malcolm Lincoln a rappresentare l’ Estonia con il brano “Siren“. Un pezzo sicuramente fuori dagli schemi di un festival come questo, ma anche sicuramente molto di difficile presa. Atmosfere rarefatte, poco cantabile, che fa uno strano effetto quanto lo senti. E’ un pò come quando un prodotto di nicchia va in un festival di canzonette. Sicuramente siamo molto lontani dagli standard dell’ Eurofestival. Non è detto che sia sempre un male. Il nostro giudizio resta sospeso, la vogliamo risentire. In ogni caso, siamo lontani dal bellissimo pezzo dell’anno scorso delle Urban Symphony.