Serata duetti per i Giovani e passerella televoto per i big finiti nel girone dei (con)dannati. La terza serata del Festival di Sanremo non ha deluso le attese anche se gli accoppiamenti con i grandi della musica italiana in qualche occasione non hanno reso come dovevano o hanno conferito un effetto strano alla canzone. Per fortuna dei dieci giovani in gara, per loro la votazione era sospesa in attesa della giuria mista (50% televoto, 25% radio, 25% giornalisti) di stasera. Ma ieri è stata anche giornata di verdetti.
ARTISTI – Per quanto riguarda i sei Artisti al televoto (Nicky Nicolai & Stefano Di Battista, Sal Da Vinci Iva Zanicchi, Al Bano, Afterhours, Tricarico) va detto che hanno cantato alla fine delle Nuove Proposte (la prima, Nicky Nicolai, alle 0.20). Il televoto si è aperto però su degli estratti video dei loro brani attorno alle 22. Vista l’ora tarda, possiamo dire che le loro esibizioni sono state praticamente ininfluenti sull’esito finale. Tricarico per esempio, che ha cantato per ultimo, alle 0.45, è andato infinitamente meglio della prima sera. Ma quanti avranno votato sentendo quella esibizione e non quella stonatella di martedì? In pochi. Perché non si fa come all’Eurofestival? Televoto SOLO ALLA FINE DI TUTTE LE ESIBIZIONI, un quarto d’ora e via… Tutti alla pari.
Il televoto fa sempre danni ma soprattutto conferma quello che era ampiamente nelle previsioni. Rientrano dalla finestra Al Bano e Sal Da Vinci. Esce la canzone più bella fra le 16 dagli Artisti, quella di Nicky Nicolai. Tricarico e la Zanicchi partivano dietro. E lì sono rimasti. Gli Afterhours erano più che altro un nostro desiderio. Dunque amici, non fatevi illusioni, non avremo un podio innovativo domani sera. Avremo i soliti noti. La canzone italiana è altrove, come sempre. Chi vince? Visto come è andato il televoto, un’idea ce l’abbiamo. Sabato al fianco di Bonolis ci sarà Maria De Filippi…
SANREMOFESTIVAL.59 – Si è concluso il contest web che era cominciato il 14 gennaio. Sanremofestival.59, la vera categoria esordienti di questo festival ha premiato la bella Anja con il brano “Buongiorno gente”, che potete ascoltare cliccando qui (il video non si può postare, sorry…). La sentiremo cantare (il brano merita) domani sera.
DUETTI NUOVE PROPOSTE- Riccardo Cocciante e Filippo Perbellini, uno di fronte all’altro, pianoforte contro pianoforte, con la stessa pettinatura, sembrano padre e figlio. La canzone è cocciantesca anziché no, la mano del cantante italo-vietnamita c’è tutta ed è sempre bellissima e molto radiofonica, con la spruzzata d’archi che la impreziosisce. Colpisce soprattutto la musica, maestosa ed ariosa, come nello stile musical dell’ultimo Cocciante. Il neo? L’originale ed il clone cantano praticamente alla stessa maniera e questo non depone a favore del giovane veronese. Il brano però è proprio bello e la gente in sala applaude meritatamente.
Silvia Aprile canta, Pino Daniele suona la chitarra. Stesso effetto soporifero della prima esecuzione, il brano scivola via come acqua corrente, lei è bravissima ma non sarà ricordata certo per questo pezzo, troppo soft per colpire davvero. Ritenta, sarai più fortunata.
Karima, Mario Biondi e Burt Bacharach, qui l’attesa era alta, sul brano arrangiato dal Maestro americano. Bella fusione di voci, già rodata (Karima ha cantato ai concerti del catanese). Lei è diventata un figurino e le sta bene proprio tutto. L’esecuzione è notevole davvero, il brano anche, leggero e soave, di atmosfera. Ma perché diamine Mario Biondi che è siciliano deve cantare sempre in inglese? Segue “Raindrops keep fallin’ on my head” con il Maestro al piano. Soavissimo.
Irene Fornaciari e illustre padre con amici al seguito (Dodi Battaglia, Maurizio Vandelli, Fio Zanotti). Lei è brava e ha due metri di gambe, la canzone continua a convincerci soltanto in parte, forzatamente giovanile e molto simile a tratti allo stile paterno. Babbo fa il cotrocanto, dev’essere una bella soddisfazione. Poi vai col megamix, facciamo baracca.
Chiara “sfondatimpani” Canzian e Roberto Vecchioni. Ribadiamo il concetto dell’altra sera. Lei è brava, a noi piace. Nella prima sera ha stonato in parte, stavota è andata così così. Vecchioni non si cala nella canzone, non è roba per lui. S’impegna, ci dà dentro, ma il brano è su tonalità da donna. Difficile che vinca, è un brano molto cantautorale, troppo complicato per l’architettura elementare di Sanremo e delle radio.
Iskra, il coro polifonico di Bologna e Lucio Dalla. L’artista che accompagna la sua corista storica. Tutto molto rodato, tutto molto affiatato, brano bellissimo. Ma non c’entra nulla con una gara che deve lanciare giovani emergenti, è solo un grande spot. Un premio al lavoro della corista, mettiamola così. Sei esecuzioni, nessuna variazione sulla melodia, salvo l’inciso in inglese di Biondi sul pezzo di Karima. Non era questo il senso della serata duetti.
Alla settima canzone arriva la variazione sul tema. Simona Molinari, il suo vestito appena appoggiato e Ornella Vanoni. Orchestra quasi azzerata, tromba e jazz ancora più spinto sullo già swingatissimo brano. Bella accoppiata di voci, molto diverse e complementari, ma meglio la versione originale, qui invece siamo su fini intenditori di jazz, non è il nostro caso. La Vanoni canta di tutto, ma non è una sorpresa.
Arisa vestita ancora peggio della prima sera (due bretelloni a reggere la salopette) e Lelio Luttazzi, con annesso contrabbasso, senza orchestra. Versione jazz dell’allegro motivetto che molto probabilmente si avvierà a stravincere la sezione Nuove Proposte ed a trapanarci benignamente le orecchie per i prossimi mesi. “Sincerità” rende di più con l’orchestra, ma lei ha una voce talmente bella e modulabile che si adatta a tutto. Infatti anche in considerazione del fatto che c’è una versione diversa dall’originale questo è il miglior duetto della serata. Stiamo ancora fischiettando la melodia, qualcuno ci fermi. Segue Luttazzi al piano, giù il cappello.
La scosciatissima Barbara Gilbo e Massimo Ranieri. Fa impressione sentire Ranieri cantare su ritmi rock e infatti il duetto non è che sia straordinario. L’arrangiamento è in parte cambiato ed è nettamente più confusionario della prima esecuzione, che ci era piaciuta molto di più. Jolly giocato malissimo, diremmo.
Chiude Malika Ayane con Gino Paoli. Il brano è sempre lo stesso, grande atmosfera e voce di velluto della ragazza italo-marocchina. Classe ed eleganza, con Paoli che si appoggia con garbo sulla melodia di Giuliano Sangiorgi dei Negramaro e poi invita la Ayane a duettare con lei ne “Il cielo in una stanza”. Tutto molto bello anche qui.
Dopo due esecuzioni, se non ci saranno sorprese, sarà probabilmente corsa a due Arisa-Malika Ayane (con la prima favoritissima) che poi è anche il nostro gusto. Nella nostra personale classifica seguono, nell’ordine: Filippo Perbellini, Karima, Simona Molinari, Irene, Iskra, Chiara Canzian, Barbara Gilbo, Silvia Aprile. Vedremo. Restano aperti i nostri sondaggi, votate cliccando qui. IN FONDO, VOTATE INVECE CHI SECONDO VOI VINCERA’ LA SEZIONE PROPOSTE.
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