Il bello dell’Eurofestival è che non sai mai come va a finire. Andiamo, su, quanti di voi s’aspettavano il passaggio del turno di uno dei brani più inutili della manifestazione, “The Balkan Girls” della “tettonica” Elena Gheorghe dalla Romania? E invece gli amici rumeni rischiano di fare anche doppietta visto che il brano a tutto brass dei cugini di Moldavia in gara domani conta più o meno sullo stesso bacino di voti.
Tutto molto bello nella prima serata della manifestazione. Noi l’abbiamo seguita in diretta su RTBF (la tv del Belgio francofono), anche se il segnale si prendeva meglio su TVR (Romania) e RTP (Portogallo): conduzione fuori campo più vivace e soprattutto lingua comprensibile ai nostri orecchi. TVE ci ha abbandonato, preferendo un dibattito politico (ma si è rifatta con due ore di specialone sui 54 anni della manifestazione – favoloso – e domani e sabato dovrà esserci per forza), mentre alcuni segnali (la tv greca e quella olandese) erano indietro di cinque minuti.
Otto su dieci avanti secondo i piani: Turchia (Hadise è nata in Belgio e dunque ha preso i voti di quello stato), Svezia, Portogallo, Malta, Israele, Finlandia, Islanda, Bosnia. Poi le sorprese: fuori l’applauditissimo brano di Andorra (Susanna Georgi in grande spolvero, il suo sorriso solare è stata l’immagine più bella della prima sera) e soprattutto, fuori la Svizzera, a beneficio di Armenia e Romania. Ai paesi occidentali è andata benino, ma vallo a raccontare agli svizzeri, che puntavano a un posto nei dieci in finale e avevano in gara i Lovebugs, dello stesso produttore degli U2. Nove paesi con cantanti donne su dieci in finale.
CONSIDERAZIONI SPARSE – La Shakira di Turchia ha fatto centro e a questo punto ci giocheremmo un suo posto sul podio anche se sai che gusto sarebbe l’anno prossimo farsi venti giorni nella porta occidentale dell’Islam. La deriva dell’Eurofestival è ancora ballereccia: oltre che con i turchi, c’era movimento con Romania, Armenia, Finlandia e in qualche modo anche con i portoghesi Flor de Lis, titolari della più allegra performance della serata, con il loro palcoscenico floreale a fare da contrappunto al folk leggero del brano. Yohanna Gudrun Jonsdottir, la cantante islandese, vince il premio come Miss Eurofestival: è di una bellezza folgorante, magnetica, viso dolcissimo, occhi profondissimi. E voce straordinaria. Il pezzo un po’ meno, ma tant ‘è.
L’oversize maltese conduce in porto la barca e adesso diventa una pericolosissima outsider per la vittoria finale, con un brano lagnosetto (scritto da un belga), ma cantato benissimo, diremmo quasi da manuale. Se sabato pesca un numero di esibizione prossimo al televoto, sono guai per tutti.
L’esibizione migliore? Noa e Mira Awad, ovvio. Da pelle d’oca il loro modo di cantare e di dare un senso “mondiale” ad un brano cantato volutamente in ebraico ed arabo. Le mani che si avvicinano, gli sguardi complici, la leggerezza delle loro voci. Meriterebbero di vincerlo, l’Eurofestival. Più realisticamente, finiranno nei dieci perché di questi tempi andarsene a Tel Aviv è come andarsene a Istanbul. E il pubblico che vota lo sa.
VOLERE E’POTERE – La trasmissione comincia alle 21. In punto. Alle 21.07 canta il primo artista, Andrea Demirovic del Montenegro. Alle 22.17 finiscono di cantare gli ultimi (diciottesimi), i bosniaci Regina. A Sanremo avevano cantato quattro artisti. Si vota per 15 minuti, tempo alla mano, anzi sul video. Dopo 24 minuti dalla fine delle votazioni arrivano i risultati. Alle 22.55 i titoli di coda. Neanche due ore di programmazione, compresa l’esibizione fuori concorso del coro dell’Armata Rossa e delle Tatu e tre break da tre minuti l’uno. La prima serata di Sanremo si è chiusa dopo mezzanotte.
Ah dimenticavamo una cosa. Come si è visto dalle immagini trasmesse nel breve intervallo fra la sesta e la settima canzone (alcune tv mandavano la pubblicità, i belgi hanno tirato dritti, complimenti) i cantanti girano TUTTI INSIEME in pullman (e dopo la serata, stanno tutti insieme a cantare nei party after-gara) Il paragone con Sanremo non lo facciamo nemmeno, sarebbe impari. Appuntamento a domani.
Qualficati per la finale:
Hadise –Dum te tek (Turchia), Flor de Lis -Todas ad ruas de amor (Portogallo), Noa& Mira Awad –Eyinach/There must be another way (Israele), Malena Ernman- La voix (Svezia), Chiara- What if we (Malta), Waldo’s people-Lose Control (Finlandia), Regina-Bistra voda (Bosnia), Elena-The Balkan girls (Romania), Inga & Anush-Jan Jan (Armenia), Yohanna-Is it true? (Islanda).
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