Sanremo 2009, quarta serata. Arisa stravince le Proposte. Artisti, fuori Dolcenera e Gemelli Diversi

sanremo2009_2003Come ampiamente annunciato, la potentina nata a Genova Arisa, all’anagrafe Rosalba Pippa ha vinto la sezione Proposte del Festival di Sanremo 2009. Trionfo annunciato sin dalla prima esibizione, perchè non era mai accaduto che al primo ascolto il pubblico già battesse le mani a tempo. Per lei anche il Premio della Critica Malika Ayane e Karima non ce l’hanno fatta, ma soprattutto Malika Ayane non avrà problemi a sfondare nelle radio. Il singolo è già al primo posto nella classifica di I-Tunes. Karima ha già messo in circolazione due versioni della canzone sanremese, una da solista e il duetto con Biondi.

Notazione a margine, ma poi non tanto, perchè Bonolis aveva mostrato questa caratteristica anche nel 2005. Quella di stasera DOVEVA essere per tradizione la serata dedicata alla finale dei giovani. Invece li hanno fatti cantare DOPO mezzanotte, con un estratto di un minuto e mezzo a testa, quello che è passato su Radio Due prima del Festival. NO COMMENT Riascoltiamo il brano vincente, che merita, è meglio.

ARTISTI, ESCONO ALTRI  DUE BRAVI – Cambiano le giurie demoscopiche, esce il televoto ed entrano i professori d’orchestra. Il risultato è che l’ultima eliminazione del Festival di Sanremo, categoria Artisti manda a casa altri due brani radiofonici, quello di Dolcenera e quello dei Gemelli Diversi. Restano dentro brani che non ascolteremo mai più dopo il Festival, vale a dire quello di Fausto Leali e quello di Al Bano, con buona pace del rinnovamento certo televisivo, non certo musicale. Sarebbe il caso di far votare SOLO le radio.

Sono rimasti in dieci e a questo punto salgono decisamente le quotazioni di Fausto Leali e Patty Pravo, con Marco Carta che molto probabilmente si giocherà la vittoria con Alexia: sono gli unici due artisti che hanno riscosso quasi unanimemente consensi. Stasera nella finale Maria De Filippi conduce con la Bonolis…Ma occhio ad Albano e Sal Da Vinci. Ieri sera erano di scena i duetti degli Artisti: qualche buona intuizione, molte melodie lasciate tali e quali, ottimo spettacolo. Eccoli nel dettaglio. SOTTO, I SONDAGGIO: CHI VINCERA’ IL FESTIVAL DI SANREMO?  QUAL’E’ LA VOSTRA CANZONE PREFERITA FRA I CAMPIONI? VOTATE (nb nel sondaggio sul vincitore del festival per facilità di calcolo ci sono tutti e 16 i campioni, ma voi votate solo i 10 finalisti…)

Pupo-Paolo Belli-Youssou’N Dour convincono Gianni Morandi a tuffarsi nella canzone con il testo più nazionalpopolare di tutto il Festival, che potrebbe anche diventare il nuovo inno della Nazionale Cantanti. Youssou N’Dour alla terza esecuzione ha imparato la strofa ma dato che è un gigante della musica mondiale va bene così. Perché questi tre sono in finale e Nicky Nicolai sta a casa?

Come previsto, Gigi D’Alessio ha spinto in finale Sal Da Vinci. Solita interpretazione alla D’Alessio di un brano del resto scritto dallo stesso artista. D’Alessio stona e lo applaudono. Tricarico stona e lo mandano fuori. Evidentemente quando hai uno come D’Alessio sul palco non serve far niente, basta la sua presenza. Che tristezza.

Dave Weckl, il più grande batterista del mondo, Nathan East il bassista di Eric Clapton, Todd Rundgren, leader degli Uthopia, storica band degli anni’70 accompagnano – termine riduttivo, trattandosi di mostri sacri del rock – Patty Pravo.Con questo arrangiamento la canzone è bellissima: l’avesse presentata in concorso così avrebbe stracciato ogni avversario. Al terzo ascolto, il brano finalmente si capisce: è una perla rarissima, interpretata superbamente dalla regina. Premio della Critica in arrivo? Forse. Quello per la miglior musica è quasi certo.

Fausto Leali e Fabrizio Moro, con annesso effetto Larsen del jack della chitarra elettrica. Una volta c’era Cutugno che cantava “Le mamme”, ora c’è Leali che ci canta i papà. Ma perché? L’accoppiata è buona, ma la canzone è esattamente la stessa. Buona per il Sanremo del 1990.

Francesco Renga e Daniela Dessì. Ottima l’idea, sbagliato il modo di metterla in pratica. Di soprani trasportati nel pop è pieno di esempi: l’ultimo e più riuscito quello della slovena Alenka Gotar all’Eurofestival 2007. In quel caso le fu costruita addosso una melodia che mescolava dance, lirica e pop, qui si è fatta la sola operazione di trasposizione di voci su identica melodia. Il risultato è che la voce potente della soprano sovrastava la melodia lieve del brano, costruita invece per un morbido appoggio di Renga. Nemmeno lo sforzo di modificare l’arrangiamento: come prendere Schumacher e fargli guidare una 500 perché è quello che abbiamo in garage. Peccato, perché lei è straordinaria davvero.

Al Bano e Michele Placido. Il tenoretto di Cellino San Marco è uno poco incline ai duetti (nel 2007 ridusse i Cosmos a coristi) e così s’è inventato il recitativo con Michele Placido. Buona idea, anche in questo caso, solo che la canzone, già brutta di per sé, non si presta, perché non ha nemmeno un testo così adatto. Placido sempre ottimo comunque, ci mancherebbe.

Molto meglio, anche per efficacia del personaggio, l’aiuto recitativo che Francesco Benigno dà ad un Marco Masini al pianoforte. Benigno, già attore in Mary per Sempre, aveva già preso parte al video di “Pensa” di Fabrizio Moro, dunque è uno abituato a darci dentro su temi sociali. Tutto molto semplice ma molto bello, anche in considerazione che è stato allestito in poco tempo dopo che Lara Fabian, che doveva cantare con Masini, ha spedito certificato medico.

Dolcenera e Syria. Coetanee, amiche, complici. Il brano è davvero bello, più lo risentiamo più ci piace ed è incredibile che sia stato eliminato. Il duetto è nella media, perchè l’arrangiamento non cambia,c’è solo un bel connubio di voce ed un discreto affiatamento fra due amiche e compagne di etichetta discografica.

Alexia ft Mario Lavezzi, Teo Tecoli e le Offhere. Operazione casino per Alexia, come al solito (l’ultima volta portò i Funk Off e fu uno spettacolo vero). Il brano resta lo stesso ma con l’aggiunta delle particolari sonorità della band che mescola pop a classica. Teocoli-Lavezzi sono coppia consolidata ed il comico regala anche un accenno di Celentano. La canzone più s’ascolta e più piace e Alexia è sempre quella che interpreta meglio lo spirito della serata duetti.

Il concetto è applicato benissimo anche dai Gemelli Diversi, che del resto sono abituati alle contaminazioni, molto comuni nella scena hip hop. La BMB Marching Band mette tamburi e marcetta sulla parte finale della canzone. Sembra quasi l’Armata Rossa, ma è tutto molto ritmato e ben orchestrato, anche se è vero che il brano si presta benissimo. Non li risentiremo ed è un peccato, il loro brano è bellissimo.

Marco Carta e i Tazenda. Come previsto, il quartetto sardo dà la spinta decisiva verso le alte vette della classifica all’Amico di Maria. Cantano tutti in sardo (in Logudorese, per la precisione), con una strofa in italiano. Fuori gioco gli strumenti elettrici, dentro i violini. Molto più bella così che nella versione originale, esibizione interessante ed originale, i Tazenda sono una garanzia. C’è un solo particolare: Carta ha stonato ad inizio canzone, nettamente. Poi s’è ripreso discretamente. Velo pietoso sulla dizione: eppure ha fatto un anno di Amici….

Povia l’abbiamo lasciato per ultimo. Solo con la chitarra, dietro di lui il disegnatore Alessandro Matta mostra le 40 tavole (innocue) con cui ha illustrato la canzone. Sull’acuto della corista entrano Massimiliano Varrese e Rossella Infante, vestiti da matrimonio. Praticamente una telenovela. Il nostro concetto l’abbiamo espresso, qui si giudicano i duetti e le esecuzioni. Brano migliore senza l’orchestrazione, perché con la chitarra e la voce Povia gioca molto bene. Ci resta però l’idea che chi accentra le attenzioni su sé stesso vuol dire che ha un brano mediocre. E Povia ce l’ha.

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