L’Eurovision Song Contest che comincia stasera alle 21 racconta anche storie. Nella prima semifinale di stasera ce ne sono diverse e tutte particolari
ISLANDA, BRINCK E’ SUL PALCO COL GRUPPO
La più commovente è legata a “Coming home”, la canzone con cui i Sjonni’s Friends rappresentano l’Islanda. Il gruppo è una ensemble di sei solisti legati dalla comune amicizia con Sjonni Brink, l’autore della canzone, stroncato da infarto a 36 anni lo scorso 17 gennaio, prima di poter cantare la versione islandese del brano (“Aftur Heim”) alle selezioni nazionali. La famiglia dell’artista, con in testa la vedova Thorunn Clausen, decide che il brano debba restare in concorso per onorare la memoria dell’artista e i sei musicisti accettano il progetto e vincono largamente il concorso, sull’onda della commozione generale. Sono tutti legati a Brinck professionalmente e non solo: il bassista è un amico di vecchia data, il chitarrista ha prodotto la canzone con Brinck, il batterista ed il pianista erano componenti di una band insieme all’autore, l’altro chitarrista ed il cantante hanno suonato con lui nei concerti.
Il testo inglese della canzone parla della voglia di riabbracciare una persona amata e lontana: Brinck lo aveva abbozzato, lo ha completato la sua vedova, che compare insieme col figlioletto e tutti i parenti dell’artista scomparso nel video ufficiale. Tutta la performance è un ricordo di Brinck: il batterista è seduto su una sella , a ricordo della passione di Brinck per i cavalli e sulla batteria c’è il titolo di una sua canzone. Tutta la delegazione islandese è composta da amici del musicista scomparso. E la sua famiglia è arrivata in massa a Dusseldorf.
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