“Goodbye”, Nina Zilli ospite di Alborosie

La versatilità di Nina Zilli è fuori discussione. Dal pop classico, al sound vintage, al reggae. Come in questo caso. In attesa di tornare sulle scene con una produzione tutta propria, l’artista piacentina che nel 2012 rappresentò l’Italia all’Eurovision Song Contest con il brano “L’amore è femmina (Out of love)”, classificandosi al nono posto, mette in carniere una collaborazione interessante.

E’ infatti una degli ospiti di “Sound the system”, l’album che celebra i 20 anni di carriera di Alberto D’Ascola, in arte Alborosie, artista reggae siciliano naturalizzato giamaicano che porta in giro per il mondo il reggae di produzione tutta italiana. Nina Zilli è la voce di “Goodbye”, singolo di lancio dell’album, che mostra ancora una volta come l’artista di Piacenza sappia confrontarsi bene con tanti generi musicali e sia davvero a suo agio con l’inglese come con l’italiano.

La nostra top 20 europea del 2012, per chiudere l’anno in bellezza

Una tradizione che si conferma, quella dell’ultimo post dell’anno con i 20 brani di artisti europei migliori del 2012, scelti a giudizio della nostra redazione. Sono presi in considerazione soltanto gli inediti, senza contare le cover. Eccoli allora, dalla posizione 20 alla 1,  cliccando sul link trovate i video. I commenti sono aperti. E naturalmente, BUON 2013 a tutti, che il nuovo anno vi sia propizio.

20. M& F- Die ärzte  (Germania): La punk band tedesca festeggia i 20 anni di carriera con un grande album e questo singolo irriverente di grandissimo successo in Germania

19. Black heart – Stooshe (Gran Bretagna): Il fenomeno dell’anno nel Regno Unito è questa girl band che è riuscita ad issarsi anche in vetta all’airplay nazionale.

18. Salvation- GuGabriel (Austria): L’esordio della raffinata cantautrice austriaca con una power ballad di altissimo spessore estratta dall’album “Anima(L)”.

17. Lagrimas desordenadas- Melendi (Spagna): Il cantautore spagnolo, attualmente impegnato come coach a La Voz, si è affacciato nei negozi col nuovo album e la sua titletrack.

16. Tage wie diese– Die Toten Hosen (Germania): Trent’anni di carriera festeggiati alla grande per i giganti del rock tedesco. Ottimo successo per l’album “Ballast der Republik” trainato da questo singolo.

15. Coup et blessures – BB Brunes (Francia): Long Courrier è il nuovo album della miglior realtà della Nouvelle Scène rock francese. Il singolo di lancio va benissimo nelle radio e merita.

14. Semplice – Lavinia Desideri (Italia): Sconfitto ad Area Sanremo 2012, il singolo della cantante romana molto anni 80 è scritto da Francesco Gazzè, fratello di Max.

13. Mamma – Power Francers (Italia): Una ventata d’aria fresca nel singolo che ha faccio conoscere all’Italia i tre ragazzi abruzzesi, che hanno sfiorato la designazione sanremese e sono arrivati in finale a MTV New Generation.

12. Spectrum – Florence + The Machine (Gran Bretagna): La cantautrice inglese raramente fallisce un’uscita e infatti non è successo nemmeno stavolta. Nuovo singolo da “Ceremonials”.

11. L’amore è femmina (Out of love): Nina Zilli (Italia): La versione internazionale del singolo della cantante piacentina, canzone italiana all’Eurovision Song Contest 2012.

10. Little Talks – Of Monsters and Men (Islanda): Il singolo internazionale della band islandese che con l’album d’esordio “My head is an animal” ha conquistato l’Europa.

9. Un’estate che non c’è -ErikaBlu (Italia): Una delle poche artiste italiane che si affaccia sul mercato francese con costanza. Doppia versione per questo nuovo singolo orecchiabilissimo ma di spessore.

8. Quedate conmigo– Pastora Soler (Spagna): La ballata che ha riportato nella top 10 la Spagna all’Eurovision e la grande voce della cantante andalusa.

7. Carlo– Celeste Gaia (Italia): L’esordio della cantautrice pavese, con il tormentone presentato allo scorso Festival di Sanremo e traino dell’album “Millimetro”.

6. Never Forget – Greta Salòme & Jonsi (Islanda): Il brano islandese per l’Eurovision, dalle atmosfere dark e rarefatte, l’ottima fusione di voci.

5. Einmal Um die welt – Cro (Germania): L’esordio fulminante del rapper tedesco con l’album “Raop”: di tutti i singoli questo è quello sicuramente più radiofonico ed orecchiabile, accompagnato da un video dolcissimo.

4. Euphoria – Loreen (Svezia): Il brano ha già vinto molto in Europa, non c’è bisogno di metterlo sul podio anche noi. Semplicemente un pezzo bello e moderno, degno trionfatore dell’Eurovision.

3. La notte– Arisa (Italia): La vincitrice morale del Festival di Sanremo, seconda classificata con questo pezzo, perla fra le perle dell’album “Amami”.

2. Some die young – Laleh (Svezia): L’album Sjung è stata una delle cose migliori della musica svedese nel 2012. Il singolo rappresenta bene l’artista: pop di spessore, non banale.

E PER FINIRE, DOPO IL SALTO, Il NOSTRO BUON ANNO CON LA NUMERO UNO

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L’Italia vince l’Ogae Song Contest 2012

L’Italia vince l’Ogae Song Contest, il concorso parallelo virtuale organizzato da Ogae International, l’associazione che riunisce tutti i fan club nazionali dell’Eurovision Song Contest. Erano in gara tutte le canzoni uscite nel 2011 e 2012, purchè non facenti parte delle selezioni nazionali. Per l’Italia, i fans tricolori avevano votato “Per sempre” di Nina Zilli, che dunque riporta in casa il trofeo dopo l’ultimo successo di Alexia nel 2005. A votare, come sempre, sono stati gli aderenti ai fan club eurovisivi nazionali. Qui sotto l’elenco dei paesi partecipanti e i brani in gara. Il concorso è bene ricordarlo, è solo ispirato all’Eurovision e “gestito” dai fan, ma non ha alcun legame diretto con l’Ebu e la manifestazione di cui è spin-off.

1.  Slovenia  Nika Zorjan  Čas za nas
 2.  Grecia  Vegas  Pio psila
 3.  Svezia  Timoteij  Het
 4.  Finlandia  Robin  Frontside Ollie
 5.  Andorra  Chenoa  Com un fantasma
 6.  Malta  Big Band Brothers  Rain or shine
 7.  Spagna  La oreja de Van Gogh  La niña que llora en tus
fiestas
 8.  Russia  Polina Gagarina  Spektakl okoncen
 9.  Portogallo  David Carreira feat.
JMI Sissoko
 Esta noite
 10.  Germania  Frida Gold  Unsere Liebe ist aus Gold
 11.  Israele  Liran Danio  Lalechet
 12.  Regno Unito  Adele  Set fire to the rain
 13.  Paesi Bassi  Edsilia Rombley &
Ruth Jacott
 Uit het oog niet uit mijn
hart
 14.  Italia  Nina Zill  Per sempre
 15.  Bulgaria  Divna feat. Miro & Krisko  I ti ne mojesh da me
spresh
 16.  Austria  Keiner mag Faustmann  Wien – Berlin
 17.  Irlanda  Nikki Kavanagh  Sacred fortune
 18.  Azerbaigian  Live or leave  Ferqli Zamanda
 19.  Croazia  Severina feat. FM Band  Italiana
 20.  Polonia  Sylwia Grzeszczak  Małe rzeczy
 21.  Resto del Mondo  Paulina feat. Taboo  Hoy me toca a mi
 22.  Cipro  Giorgos Papadopoulos  Ola sto kokkino
 23.  Francia  Rod Janois  Ca ira mon amour
 24.  Serbia  Aleksandra Radović  Čuvaj moje srce
 25.  Belgio  Elisa Tovati & Tom Dice  Il nous faut
 26.  Danimarca  Rasmus Seebach  I mine øjne

Una vittoria che premia un brano molto amato dai fans europei già quando pareva fosse destinata ad essere la entry eurovisiva italiana. Già in fase di commento alla selezione sottolineammo la scarsa originalità della scelta (la stessa cantante dell’Eurovision, col brano di Sanremo), quando si poteva proporre qualcosa di diverso e provare a vincere lo stesso (ne parlammo qui): la vittoria non cambia la nostra opinione, pur se felici per l’esito delle votazioni. Pur se l’Italia si è lasciata alle spalle la campionessa in carica Adele e gli spagnoli La Oreja de Van Gogh, altri favoriti per la vittoria e solo quarti, battuti anche dall’Olanda.

Chissà magari l’anno prossimo, a vittoria ormai riconquistata, si potrà osare un pò di più. Sotto, il punteggio finale. Fa un pò specie le zero (leggasi ZERO) di “Hoy me toca a mi” di Paulina Rubio, la messicana in rappresentanza del Resto del Mondo (soprattutto se affiancato al tremendo pezzo azero), ma tant’è.

voting

Ogae Song Contest 2012, l’Italia ha scelto ancora…Nina Zilli

L’Ogae Song Contest, il concorso virtuale di canzoni organizzato fra i fan club dell’Eurovision Song Contest vede anche quest’anno al via l’Italia. Di nuovo Nina Zilli in concorso per l’Italia, scelta da Ogae Italy, il fan club italiano, che nella votazione fra 22 canzoni ha preferito “Per sempre”, il motivo sanremese originaria prima scelta per l’Eurovision. Si è persa un’occasione dunque per proporre qualcosa di nuovo, non solo perchè Nina Zilli fu già in concorso due anni fa con “L’uomo che amava le donne” ma anche appunto perchè la cantante piacentina ci ha già rappresentato al vero Eurovision con “L’amore è femmina (Out of love)“.

Come si nota dalla classifica di cui pubblichiamo lo screenshot, c’era una ottima selezione con 22 canzoni, molte delle quali assolutamente fuori dagli schemi per un concorso, alcuni giovani emergenti e qualche nome importante. Insomma, c’era l’opportunità di mostrare una faccia diversa all’Europa in un contest dove quasi tutti propongono al resto d’Europa novità, noi l’abbiamo sprecata.

L’Italia punta a migliorare il secondo posto de “La notte” dei Modà del 2011, ma da tre anni il concorso è in mano ai britannici, vincitrice rispettivamente con Coldplay, Freemasons ft Sophie Ellis Bextor e Adele, quest’anno riproposta da campionessa in carica ai nastri di partenza. Dunque saranno di nuovo loro ad organizzare materialmente la rassegna, che si svolgerà dopo l’estate. Le selezioni degli altri paesi sono ancora in corso.  L’Italia non vince dal 2005 quando fu premiata “Da grande” di Alexia.

Eurovision Song Contest 2012, vince “Euphoria” di Loreen (Svezia)

Preparate i bagagli, si va in Svezia. La Swedbank Arena a Stoccolma, una struttura da 60mila posti, sarà pronta il prossimo dicembre e forse gli svedesi, che l’avevano pensata per il loro festival di selezione, in cuor loro, avevano già in testa anche il  trionfo europeo. Vince “Euphoria” di Loreen, un successo scontato alla vigilia, ma nettissimo, materializzatosi già a due paesi dalla fine delle votazioni.  Forse non è la canzone migliore, sicuramente è quella meglio costruita per vincere, pensando anche al mercato e alle radio. Complessivamente, è un successo meritato, tredici anni dopo, per uno dei pochi paesi in questo momento in grado di organizzare la rassegna e farlo senza sprechi e sicuramente in  maniera funzionale e pratica.
Vanno sul podio le vecchiette russe Buranovskye Babuskhi, vere e proprie protagoniste della rassegna e il serbo Zelijko Joksimovic, venuto per vincere e che invece ha fatto peggio della sua precedente apparizione, per cui ascrivibile anche lui alla lunga lista degli sconfitti. Sorprende sino ad un certo punto il quarto posto dei padroni di casa, forse superiore alle loro attese.Tuttavia Sabina Babayeva ha cantato benissimo e la sua ballata, ancorchè non originalissima, ha un sound molto internazionale ed è prodotta da Micheal Walden, già autore e produttore di Whiteny Houston e Aretha Franklin: potrebbe essere una sorpresa nelle classifiche di vendita delle prossime settimane.
Nina Zilli, autrice di una delle performance migliori della serata, chiude all’ottavo posto, appena sopra i cento punti: il risultato è comunque dolce, sopratutto per chi in queste ore ha “temuto” per una vittoria azzurra che avrebbe comportato l’organizzazione della rassegna. Il retrogusto però è amaro, per una votazione che non ha regalato nemmeno un 12 alla cantante piacentina, con il 10 maltese come miglior risultato e tanti 7, compreso quello sorprendente di San Marino, la cui giuria (il televoto non c’era, nel Titano), ha voltato la faccia alla Zilli, preferendo – come l’Italia- la grande voce di Rona Nishliu, il cui quinto posto rilancia le quotazioni albanesi.
La lista degli sconfitti, si diceva. Detto di re Zeljko, di nuovo padrone dei Balcani ma non abbastanza forte per ammaliare l’Europa, si odono i tonfi sordi di Francia e Regno Unito. Engelbert Humperdinck frana in penultima posizione e gli inglesi adesso stanno pensando a dove stia l’errore: “Love will set you free” è un gran bel brano e il vecchio leone l’ha eseguito benissimo eppure alla fine il conto è magro, peggiore di quello dei Blue dell’anno scorso. E dire che pure loro, un pensiero a vincere l’avevano fatto. Quanto ad Anggun, che il suo elettropop “Echo (You and I)” fosse poco convincente era parso chiaro da subito: l’interpretazione non proprio da manuale ha fatto il resto, lasciando la bella indonesiana in posizione 22, anche qui peggiorando quella di Amaury Vassili del 2011. Più prevedibile, invece, il 23.posto di Soluna Samay, il cui brano – per dirla con Bersani – era “solo una copia di mille riassunti”.
Alla voce “sconfitti” ci sono anche i Jedward, forse eccessivamente sopravvalutati nella corsa alla vittoria, ma sicuramente accreditati almeno di un posto nei 10: ed invece sono appena diciannovesimi, al fianco dell’Islanda. Un piazzamento, quello di Greta & Jonsi, francamente incomprensibile, visto che la loro “Never forget” era uno dei pezzi migliori e più attuali della rassegna. Meritava di più dell’ultimo posto “Stay” di Tooji, mentre per la prima volta resta fuori dai dieci la Grecia (che perde di un punto il derby con Cipro). Ma del resto da quelle parti hanno altro a cui pensare.
Chiudono a testa alta Germania e Spagna, la prima confermandosi su ottimi livelli, pur se “Standing still”, per modernità, qualità e radiofonia avrebbe meritato un posto sul podio, la seconda tornando finalmente su livelli degni della propria tradizione musicale, con una Pastora Soler che, se il paese fosse stato in condizioni migliori, forse avrebbe anche potuto giocarsela per un posto nei cinque. Esce a testa alta San Marino,  con Valentina Monetta che nella classifica delle semifinali, resa nota subito dopo l’evento, ha chiuso quindicesima (vittorie scontate per Russia e Svezia, con la Norvegia entrata di un soffio nella seconda al barrage con la Bulgaria, qui i dati completi) e alla fine sorride anche la Rai, almeno per ora, sperando di farlo anche al momento in cui arriveranno i dati d’ascolto.
Bravissima Federica Gentile nel commento della prima semifinale,  bravissimi Filippo Solibello e Marco Ardemagni in quello  della finale: misurati, non invasivi, ma con la giusta dose di ironia  e di tifo che serve per un evento come questo. La prova che per fare uno spettacolo gradevole basta poco. Nel caso della coppia di Caterpillar Am, chiamata in corsa al posto della rinunciataria Gialappa’s Band, addirittura bastano anche pochi giorni. A volte le partite si vincono anche con gli elementi che entrano in campo dalla panchina…
  1. “Euphoria”, Loreen (Svezia) 372
  2. “Party for everybody”, Buranovskyie Babushki (Russia) 259
  3. “Nije ljubav stvar”, Zeljko Joksimovic (Serbia) 214
  4. “When the music dies”, Sabina Babayeva (Azerbaigian) 149
  5. “Suus”, Rona Nishliu (Albania) 146
  6. “Kuula”, Ott Lepland (Estonia) 120
  7.  “Love me back”, Can Bonomo (Turchia) 116
  8.  “Standing still”, Roman Lob (Germania) 110
  9.  “L’amore è femmina (Out of love)”, Nina Zilli (Italia) 101
  10.  “Quedate conmigo”, Pastora Soler (Spagna) 98
  11. “Lautar”, Pasha Parfeny (Moldavia) 81
  12.  “Zaleilah”, Mandinga (Romania) 71
  13. “Crno i belo”, Kaliopi (Macedonia) 71
  14.  “Love is blind”, Donny Montell (Lituania) 70
  15.  “Be my guest”, Gaitana (Ucraina) 65
  16.  “La La love”, Ivi Adamou (Cipro) 65
  17. “Aphrodisiac”, Eleftheria Eleftheriou (Grecia) 64
  18.  “Korake ti znam”, Maya Sar (Bosnia Erzegovina) 55
  19.  “Waterline”, Jedward (Irlanda) 46
  20. “Never forget”, Greta Salòme & Jonsi (Islanda) 46
  21.  “This is the night”, Kurt Calleja (Malta) 41
  22. “Echo (You and I)”, Anggun (Francia) 21
  23. “Should’ve know better”, Soluna Samay (Danimarca) 21
  24.  “Sound of our hearts”, Compact Disco (Ungheria) 19
  25.  “Love will set you free”, Engelbert Humperdinck (Regno Unito) 12
  26. “Stay”, Tooji (Norvegia) 7

Ore 21 (Rai 2), finale dell’Eurovision Song Contest. Tifiamo Nina Zilli

Signori, ci siamo. Stasera alle ore 21 italiane in diretta dalla Baku Crystal Hall in Azerbaigian, va in onda la serata finale del cinquantasettesimo Eurovision Song Contest, noto una volta come Eurofestival. Nel caucaso sarà mezzanotte, da noi e in tutta l’Europa Centrale, come detto le 21. I telespettatori italiani potranno seguire l’evento in diretta su Rai2 (commento Filippo Solibello e Marco Ardemagni di Caterpillar AM Radio2).

Nina Zilli sarà in gara per l’Italia con “L’amore è femmina (Out of love)”, versione internazionale della titletrack del suo ultimo album e sfiderà altri 25 artisti di altrettanti paesi. Venti sono usciti dalle due semifinali, altri cinque (oltre a lei) sono direttamente finalisti: si tratta della celebre Anggun (Francia), del crooner già vincitore del Golden Globe Engelbert Humperdinck, 150 milioni di dischi venduti nel mondo (Regno Unito, stasera aprirà la finale), Roman Lob (Germania) e Pastora Soler (Spagna), rappresentanti dei cinque paesi (il quinto è l’Italia) maggiori contribuenti Ebu, e Sabina Babayeva (Azerbaigian), portabandiera del paese campione in carica ed ospitante

Il nostro blog partner Eurofestival NEWS seguirà in live chat l’evento  a partire dalle 20.55. Basta andare in questo link

Ricordiamo che dall’Italia NON potete votare Nina Zilli, a meno che non possediate una scheda di un operatore degli altri 41 paesi che hanno preso parte a questa edizione (compreso Prima, l’operatore telefonico di San Marino). Allo stesso modo, la giuria italiana (che trovate in questo link) che come le  41 degli altri paesi ha votato ieri seguendo la prova generale, non poteva esprimere sulla performance piacentina. Potete però votare uno degli altri 25 artisti che stasera si esibiranno. Qui sotto l’ordine di apparizione, che corrisponde anche ai codici per votare. Da telefono fisso il numero da contattare per televotare è il 894.242. L’utente dovrà seguire la voce guida e poi digitare il numero di identificazione dell’artista scelto. Vi verrà addebitato 1.01 euro. Mentre via sms il numero da digitare è 47222 cui dovete mandare un messaggio con scritto esclusivamente il codice dell’artista. Il costo è di 1.01 euro per utenze H2G (TRE) e 1 euro per utenze TIM, WIND, VODAFONE,  e POSTE MOBILE

Codice Paese Cantante Canzone Lingua
01 REGNO UNITO Engelbert Humperdinck Love will set you free Inglese
02 UNGHERIA Compact Disco Sound of our hearts Inglese
03 ALBANIA Rona Nishliu Suus Albanese
04 LITUANIA Donny Montell Love is blind Inglese
05 BOSNIA ERZEGOVINA Maya Sar Korake ti znam Bosniaco
06 RUSSIA Buranovskiye Babushki Party for everybody Udmurto, Inglese
07 ISLANDA Greta Salòme & Jonsi Never forget Inglese
08 CIPRO Ivi Adamou La La Love Inglese
09 FRANCIA Anggun Echo (You and I) Francese, Inglese
10 ITALIA Nina Zilli L’amore è femmina Italiano, Inglese
11 ESTONIA Ott Lepland Kuula Estone
12 NORVEGIA Tooji Stay Inglese
13 AZERBAIGIAN Sabina Babayeva When the music dies Inglese
14 ROMANIA Mandinga Zaleilah Inglese
15 DANIMARCA Soluna Samay Should’ve known better Inglese
16 GRECIA Eleftheria Eleftheriou Aphrodisiac Inglese
17 SVEZIA Loreen Euphoria Inglese
18 TURCHIA Can Bonomo Love me back Inglese
19 SPAGNA Pastora Soler Quédate conmigo Spagnolo
20 GERMANIA Roman Lob Standing Still Inglese
21 MALTA Kurt Calleja This is the night Inglese
22 EX REPUBBLICA JUG. DI MACEDONIA Kaliopi Crno I Belo Macedone
23 IRLANDA Jedward Waterline Inglese
24 SERBIA Zeljko Joksimovic Nije ljubav stvar Serbo
25 UCRAINA Gaitana Be my guest Inglese
26 MOLDAVIA Pasha Parfeny Lautar Inglese

Domani scatta l’Eurovision Song Contest 2012: Nina Zilli sfida le stelle d’Europa

“Light your fire”. Domani sera si accendono le luci sulla Baku Crystal Hall per l’edizione numero 57 dell’Eurovision Song Contest, meglio noto da noi come Eurofestival. Vigilia ricca di colpi di scena, con l’ingaggio della Gialappa’s Band, fresca di contratto in Rai, per il commento della serata finale di sabato 26 su Rai 2 e poi la rottura del rapporto col Trio, che non ne voleva sapere degli obblighi Ebu e pretendeva di parlare sopra le canzoni e interrompere la diretta mandando filmati delle vecchie edizioni, violando il regolamento internazionale e facendo così rischiare una pesante multa alla Rai, se non la squalifica. Così, mentre Federica Gentile, voce di Radio 2 e direttrice di Rai Music commenterà la seconda semifinale (domani sera su Rai 5), sabato sera al microfono, dagli studi di Milano e sugli schermi di Rai 2, ci saranno Filippo Solibello e Marco Ardemagni, conduttori di Caterpillar AM, seguitissimo programma del mattino, sempre di Radio 2. La seconda semifinale di Giovedì 22 (sempre ore 21), non sarà irradiata dalla Rai, ma vi invitiamo a seguirla sul DTT Canale 73 (non sul satellite) oppure in streaming su SM TV San Marino, con l’ottimo commento (garanzia di qualità) di Lia Fiorio e Gigi Restivo. L’emittente del Titano farà tutte e tre le serate. Ad annunciare i voti sabato sera in Eurovisione saranno l’attore Ivan Bacchi per l’Italia e la giornalista Monica Fabbri per San Marino.

Domani si alza il sipario sulla rassegna, si diceva. Da noi saranno le 21, mentre a Baku, capitale dell’Azerbaigian (l’anno scorso fu il duo azero Ell&Nikki a vincere con “Running Scared”, perciò quest’anno la carovana è nel Caucaso), sarà mezzanotte in punto. E’una Baku rinnovata e messa a nuovo per l’occasione: nuove strade, nuove strutture ricettive, persino un’arena nuova di zecca, costruita dal nulla in soli quattro mesi e mezzo, da gennaio ad aprile e costata oltre 200 milioni di euro. Noccioline, come i 48 milioni spesi per il solo spettacolo da tv e governo, in un paese dove le riserve petrolifere che riforniscono tutta l’Europa sfornano soldi a profusione.

 

Comunque vada, sarà ricordato come  il festival della Svezia. Perchè nove canzoni su 43 portano la firma di autori del paese scandinavo, compresa quella in gara per l’Italia di Nina Zilli “L’amore è femmina (Out of love)”, scritta dalla cantautrice piacentina insieme a tre musicisti emergenti appunto svedesi e all’americano Charlie Mason. Perché c’è un brano in lingua svedese, quello della finlandese Pernilla Karlsson, Nar jag blundar”, che 20 anni dopo riporta sotto la bandiera finnica la seconda lingua nazionale e perché Loreen, la giovane di origine marocchina in concorso per la Svezia è la candidata numero uno per la vittoria finale: la sua Euphoria”, già disco di platino, può contare su un ampio consenso di pubblico e solo un flop fra i giurati potrebbe impedirle di lottare per il titolo.

Dovrà guardarsi presumibilmente da Zeljko Joksimovic, il gigante della Serbia: la sua “Nije Ljubav stvar strizza più di un occhio a “Paradise” dei Coldplay ma è un pezzo di qualità assoluta che ne conferma il valore come cantautore e polistrumentista. Nei paesi della ex Jugoslavia, farà probabilmente bottino pieno. E inevitabilmente, si dovrà fare i conti con l’effetto simpatia delle nonnine russe Buranovskiye Babushki, che cantano per costruire una chiesa nel loro villaggio alle porte di Buranovo:Party for everybody è uno dei pezzi peggiori della rassegna, ma la tenerezza delle sei vecchiette l’ha portato in cima alle preferenze della rete: al televoto saranno pericolose concorrenti per Loreen, sicuramente avranno meno appeal fra i giurati. Per la vittoria, potrebbero esserci anche loro.

Le “big5”ovvero i cinque paesi già ammessi alla finale perché maggiori finanziatori dell’Ebu (European Broadcasting Union), l’ente che organizza la rassegna e il paese ospitante, paiono tutti avere le carte in regola per entrare nei 10. E se  Nina Zilli (canterà per decima) è data molto ben piazzata dai bookmakers  per la vittoria (ma è più probabile che finisca solo sul podio o subito sotto), c’è chi spera di recitare il ruolo di outsider. Come la Germania, vincitrice due anni fa, ma che con Roman Lob e la sua “Standing Still” griffata Jamie Cullum porta in concorso il brano più contemporaneo e radiofonico fra tutti quelli in gara. O come il Regno Unito, che si gioca la scommessa Engelbert Humperdinck: 76 anni, dei quali 50 passati sul palco, un Golden Globe vinto e 150 milioni di dischi venduti nel mondo: “Love will set you free” è una ballata leggera e di classe e porta la firma di un vincitore di Grammy, Martin Terefe e di un vincitore di Ivor Novello Award, Sasha Skarbek. Sabato canterà per primo e se il live sarà all’altezza delle sue prestazioni abituali, il vecchio “Hump” potrebbe dare molto fastidio a tanti.

La Francia cala l’asso Anggun, ma “Echo (You and I)” è un buon elettropop ma lontano dal sound dell’indonesiana: il sex appeal, la notevole presenza scenica e la grande popolarità (10 milioni di copie vendute nel mondo in 15 anni), oltre alla sua bravura, potrebbero bastare però per portarla nella top 10. A proposito di bravura, è indubbia quella della spagnola Pastora Soler, regina della copla e dal 1997 sempre disco di platino in patria:  le soavi armonie di Quédate comigo”  e suoi impeccabili acuti rendono finalmente giustizia ad un paese da troppo tempo in cerca di risultati.  I padroni di casa azeri si affidano invece alla grande voce di Sabrina Babayeva, la cui “When the music dies” è prodotta dall’americano Micheal Walden, già autore e produttore anche di Aretha Franklin e Withney Houston. Ma in tema di outdsider, occhio a Never forget”, degli islandesi Gréta Salome& Jonsi: grande atmosfera, assolo di violino da standing ovation, ottima fusione di voci e pezzo moderno anche se non facilissimo. E naturalmente, ai soliti Jedward, a caccia del colpo per l’Irlanda con Waterline” dopo l’ottavo posto del 2011.

In una edizione che parla tanto italiano (Adriano Pennino è l’arrangiatore del brano della bosniaca Maya Sar, Jacopo Massa è uno dei tre componenti del gruppo Litesound, in gara per la Bielorussia e la Svizzera schiera un duo ticinese, i Sinplus), nella quale ha origini tricolori persino il cuoco della manifestazione, l’italo-turco Batuhan Piatti, San Marino si affida ad un artista di casa: la 37enne Valentina Monetta, voce  e formazione funky, jazz e soul al servizio di un tormentone sin troppo easy ma orecchiabilissimo come “The social network song”, firmato fra gli altri dal “santone” tedesco Ralph Siegel, 20 canzoni eurovisive composte in 40 anni. A lei (canterà domani, per undicesima) l’onore di provare a regalare al Titano uno storico accesso alla finale: domani canterà per undicesima, dovrà sgomitare parecchio.

Noi di Dove c’è Musica, ovviamente, seguiremo la rassegna dettagliatamente, insieme al nostro blog partner Eurofestival NEWS dove sarà effettuata la diretta chat delle tre serate. E il tifo, ovviamente, sarà tutto per Nina Zilli e Valentina Monetta.

Eurovision 2012: Dove c’è Musica dà i voti alle sei finaliste di diritto

A pochi giorni dal via della rassegna, vi proponiamo le nostre valutazioni relative alle canzoni direttamente ammesse alla serata finale dell’Eurovision Song Contest, in programma Sabato 26 maggio alle ore 21 e che Rai 2 trasmetterà in diretta. A questo link trovate le sei canzoni direttamente ammesse in finale.

Engelbert Humperdinck -Love will set you free (Regno Unito): La ballata griffata da un vincitore di Grammy e da uno di Ivor Novello Awards e consegnata al 76enne crooner è una delle cose migliori di questa edizione. Leggera, anche moderna, se vogliamo, interpretata con grande classe da un artista che ha venduto 150 milioni di dischi nel mondo in mezzo secolo di carriera. E che ha accettato di rischiare tutto, mettendosi in gioco. Può vincere? Forse. I birtannici ci sperano. Parrebbe scontato un piazzamento nei 10, forse nei 5. Ma canterà per primo. E questo potrebbe non giocare a suo favore. VOTO 9

Anggun- Echo (You and I) (Francia): Lo charme ed il sex appeal dell’indonesiana di passaporto francese al servizio di una canzone che non le rende giustizia e che si, è orecchiabile e  ottima per le radio e che in tanti già fischiettano, ma che probabilmente lascerà delusi quelli che la ricordano su atmosfere diverse e molto più magiche di quelle che si porta dietro questo elettropop. Non ci sono mezze misure: o fa molto bene, o fa molto male. Un piazzamento sotto il decimo rientra nella seconda ipotesi. VOTO 7.5

Nina Zilli- L’amore è femmina (Out of love) (Italia): Non c’è giudizio qui, soltanto da fare il tifo. Chi scrive apprezza solitamente apprezza di più le esibizioni internazionali per intero nella nostra lingua, ma questa canzone, scritta insieme ad autori svedesi, gira decisamente meglio in inglese e potrebbe essere un ottimo successo sul mercato europeo. La speranza è che Nina Zilli migliori le ultime performance live viste in tv. Forza Nina, siamo con te.

Sabrina Babayeva- When the music dies (Azerbaigian): Canzone made in Svezia prodotta dal colosso statunitense Micheal Walden. Lei è brava il giusto per non rendere noioso un pezzo che diversamente passerebbe piuttosto inosservato. Deve solo arrivare nella prima metà della classifica, per fare bella figura. Ci riuscirà senza alcun problema, poi ci dimenticheremo del pezzo un’ora dopo la fine della rassegna. VOTO 6.5

Pastora Soler – Quédate conmigo (Spagna): Se il paese non fosse alle prese con una crisi economica che impedisce (giustamente) di spendere soldi per un concorso di canzonette, potrebbe anche concorrere per vincere, perchè è un a ballata di straordinaria intensità  cantata magistralmente dalla miglior interprete donna in concorso, disco di platino ininterrottamente dal 1998 ad oggi in Spagna e America Latina. La Spagna ha necessità di tornare nei dieci: può farsi male soltanto da sola (leggi: steccando l’esibizione). VOTO 9.5

Roman Lob -Standing Still (Germania): La canzone migliore dell’edizione 2012 porta la firma del cantautore inglese Jamie Cullum. Un pezzo contemporaneo, pienamente inseribile nel mainstream delle nostre radio. Un pop che si fa ascoltare e cantare, soprattutto, uno di quei brani che ascolteresti all’infinito senza stancarti e che se le incroci nello zapping radiofonico, ti fa fermare su quell’emittente. I tedeschi hanno vinto due anni fa e organizzato l’anno scorso, ma non disdegnerebbero un bis. Ci starebbe anche tutto, ma contro la “plastic” Svezia sarà durissima. VOTO 10

Ecco il video ufficiale di “L’amore è femmina (Out of love)” E su I Tunes…

E’ stata diffusa la versione internazionale del video di “L’amore è femmina (Out of love)”, la canzone di Nina Zilli che rappresenterà l’Italia al prossimo Eurovision Song Contest. Come si vede, è esattamente uguale a quello della versione italiana, con il brano ricantato bilingue, così come sarà eseguito il 26 maggio a Baku (diretta su Rai 2 alle ore 21, Nina Zilli canterà per decima).

Non solo. Da qualche giorno  La canzone è scaricabile su I Tunes Italia sia in versione singolo a sè stante, sia singolarmente dalla compilation dell’Eurovision Song Contest. Non sarà invece distribuito per adesso il singolo fisico in versione bilingue almeno sul mercato italiano, dove invece è uscito quello tutto in italiano. Ma non è il solo brano dell’Eurovision che si trova nel portale di download.  Tutti i brani acquistabili su I Tunes Italia li trovate sul nostro blog partner Eurofestival news in questo post.

Eurovision 2012/Le canzoni: “L’amore è femmina (Out of love)” di Nina Zilli (Italia)

  • Artista: Nina Zilli
  • Canzone: L’amore è femmina (Out of love) (Nina Zilli, Christian Rabb, Kristoffer Sjokvist, Frida Molander, Charlie Mason)
  • Esibizione: Finale (1o)

L’ITALIA E’ MULTIETNICA E A COLORI

Con ogni probabilità, a meno di sorprese improbabili dell’ultim’ora, la versione internazionale di “L’amore è femmina (Out of love)”, sarà cantata per la prima volta live proprio sul palco di Baku, come facevano alcuni artisti eurovisivi nei primi anni di vita della rassegna. Dovunque è stata ospite infatti, Nina Zilli ha cantato esclusivamente la versione italiana del brano, così come non c’è stata alcuna promozione all’estero prima della rassegna, pricipalmente perchè fino al 5 maggio la cantante è stata impegnata in tour in Italia.

La promozione, semmai, ci sarà dopo, se le cose andranno bene, perchè il progetto della Zilli è di far uscire una versione internazionale dell’album. La mancata presenza agli show europei è un segnale che indirizza chiaramente la partecipazione della tv italiana, ma il pubblico europeo sembra comunque gradire questo brano, che ha rimpiazzato in corsa l’inizialmente scelto “Per sempre”. questo Il video della versione italiana, girato all’Eur a Roma,  lo potete vedere sul nostro blog partner Eurofestival News, a questo link. Nei prossimi giorni, lo stesso video, dovrebbe essere replicato per la versione internazionale.

L’ottima presenza scenica della cantautrice piacentina dovrebbe garantire una ottima performance. Con lei a Baku non ci sarà la sua band, perchè troppo numerosa per le regole del concorso (sono in sei, uno dovrebbe restare fuori) ma ci saranno tre coristi, fra cui Marco Guerzoni, esperto vocalist, già a Sanremo nel 1996 in “Soli al Bar” con Aleandro Baldi e due delle tre “sisters” del programma Chiambretti Night ovvero Christina Laura Bertarello, nata a Kinshasa da padre italiano e madre congolese e Vhelade Bale Mura, nata a Milano da famiglia congolese, nipote di una delle ultime principesse Bantù.

Con Guerzoni di origine martinicana, l’Italia schiera dunque una formazione multietnica e per la prima volta dal 1975 artisti di pelle scura canteranno all’Eurovision sotto il Tricolore: era successo con Wess, che giunse terzo in coppia con Dori Ghezzi con il brano  “Era”. La canzone, come è noto, nella versione originale porta la firma di due svedesi e di uno statunitense, oltrechè della Zilli: è veramente una partecipazione mutietnica. Le schede complete dei tre coristi che accompagneranno Nina Zilli le trovate su Eurofestival News andando qui.