“Cahier des reves”, l’esordio dei Cirque des Reves

Un bel progetto italiano, per la precisione napoletano, che mescola il folk al pop, il violino con i suoni moderni e utilizza principalmente il francese (ma anche l’inglese e l’italiano) come lingua musicale. Loro si chiamano Cirque des Reves e si sono formati in questo 2013: “Cahier des reves” è il loro singolo d’esordio autoprodotto. Un progetto che unisce le anime dei sei musicisti che lo compongono, passa dalle diverse idee ed esperienze musicali per confluire in una musica “senza tempo”.

Il nome del gruppo è anche lo stesso del loro Ep d’esordio: sette brani ottima vetrina di questa ensemble. La voce di Lisa Starnini e il violino di Edo Notalberti sono un valore aggiunto che rendono particolarissima e assai gradevole produzione. Ma ovviamente citazione va fatta anche per gli altri componenti, parte integrante di questa fusion di suoni: Gianni Ilardo ( chitarra), Gianni Bruno (pianoforte), Corrado Calignano (basso), Alessio Sica  (batteria).

“Lieder”, Adel Tawil mette in un solo brano tutta la musica della sua vita

A 35 anni arriva l’album d’esordio di un artista che in realtà sta sulle scene dal 1990, da quando faceva parte di The Boyz. Il riferimento è ad Adel Tawil, nato e cresciuto in Germania da genitori egiziano e tunisina, cantautore sempre sulla cresta dell’onda e capace in questo lungo periodo di restare sempre sulla cresta dell’onda e ai primi posti delle classifiche con i vari progetti.

I più famosi, di cui abbiamo parlato qui sono quelli relativi ad Ich+Ich, il duo formato con la musicista e produttrice di lungo corso Annette Humpe: “Vom selben stern” fece da traino nel 2007 all’album omonimo del duo, che vinse due dischi di platino superando il milione e 300 mila copie (e complessivamente i singoli estratti andarono ben oltre il milione di copie). Poi nel 2009, ha partecipato attivamente a “Stadt”, in duetto con Cassandra Steen nell’album di lei “Darum leben wir”: altro successo commerciale e radiofonico.

Lieder” è la canzone che dà il titolo al suo nuovo album ed è un peccato non potervi mostrare il video ufficiale (bellissimo), non accessibile dall’Italia (che noi abbiamo visto alla tv tedesca). Ma in questo caso, il brano col testo comprende anche i disegni e dunque la canzone è pienamente comprensibile. Il brano è  una sorta di storia della vita dell’artista scandita appunto dalle canzoni che lo hanno segnato e quelle che lo hanno visto protagonista in prima persona (comprese alcune di quelle citate qui sopra!). Adel Tawil si conferma protagonista di grande spessore della scena musicale tedesca e se amate questo genere di pop molto di pregevole fattura, non rimarrete delusi.

Milky Chance, se il successo arriva dalla rete

Loro si chiamano Clemens Rebhein e Philip Dausch e formano il duo Milky Chance, di Kassel. Sconosciuti al grande pubblico, un anno fa scelgono di fare quello che tanti artisti giovani fanno ovvero mettere le loro cose in rete. Il successo è immediato, soprattutto per un brano, quella “Stolen dance” che trovate qui sopra e che ormai ha raggiunto, sommando tutti i click, i tre milioni abbondanti di visualizzazione.

Melodia orecchiabili, ritmica e strumentazione essenziale, canzone che entra in testa in due secondi: gli ingredienti giusti per il successo. Il brano fra l’altro fa parte del loro primo album autoprodotto, “Sadnecessary“, che dovrebbe fare da preludio, almeno questa è la loro intenzione, ad un tour europeo con le loro canzoni. Che sono tutte molto belle, almeno a sentire il loro lavoro, che si trova interamente in rete sul loro canale youtube. Di loro riparleremo, perchè sono parecchio bravi.

“Memo”, il nuovo singolo di Levante

Di Claudia Lagona, in arte Levante avevamo parlato un pò di tempo fa in occasione dell’uscita del suo primo singolo “Alfonso“, uno dei tormentoni di questa estate. Adesso torniamo a metterla sotto le luci dei riflettori perchè è in rotazione in questi giorni “Memo”, secondo singolo, anche questo estratto dall’album d’esordio “Manuale Distruzione”, in uscita il prossimo inverno. Sicuramente particolare ancorchè radiofonico, come il precedente usa molto bene le parole.

E tutto ruota attorno all’interrogativo di un bambino che non può trovare risposta neppure nel mondo degli adulti: “Dove va a finire l’amore?”.  La giovane cantautrice siciliana trapiantata a Torino, lanciata dalla nuova etichetta discografica Inri (sorvoliamo sul simbolo della medesima) promette di essere uno dei nomi più interessanti in prospettiva. Chissà se comparirà anche il suo nome fra i tanti candidati ad un posto al sole della sezione giovani di Sanremo. Se lo meriterebbe, ma il fatto di non passare per una major non l’aiuta di certo.

“Tal cil des acuilis”: Giulia Daici canta in friulano

Cose belle che meritano una segnalazione. Di Giulia Daici, giovane cantautrice di Artegna, in provincia di Udine, avevamo parlato un pò di tempo fa in occasione dell’uscita dell’album d’esordio “E poi vivere“.  Adesso torniamo a parlarne perchè la sua svolta professionale l’ha portata a sfiorare la vittoria alle Targhe Tenco 2013, l’evento nel quale vengono premiate le migliori produzioni uscite nell’anno solare. “Tal cil des acuilis”, il nuovo album è arrivato secondo nella sezione Album in dialetto,

La title track è una ottima vetrina per una produzione (della quale torneremo a parlare più avanti) che contiene dieci tracce tutte in dialetto friulano, in gran parte scritte da lei stessa. Ne parliamo perchè non è molto comune trovare brani che strizzano l’occhio al pop eseguiti in dialetto, sopratutto in uno insolito come questo. E la bellezza del motivo è la testimonianza di come le frontiere della musica siano veramente sconfinate.

Non ho vinto, è vero, ma per me questo risultato è davvero come una vittoria. Grazie ancora di cuore a tutti quelli che mi hanno ascoltata, sostenuta, che hanno dato fiducia alla mia musica e che mi hanno dato questa preziosissima opportunità“; commenta sul suo profilo facebook Giulia Daici, raccogliendo numerosi consensi. L’album, che è disponibile su I Tunes è completamente autoprodotto (altra condizione meritoria) e presenta, fra le altre, anche la collaborazione degli alunni della scuola primaria di Artegna che fanno il coro nel brano “Serenade di lus”.

“Elephant”, il nuovo di Mads Langer

Torna Mads Langer, il cantautore danese che nel 2009 si fece conoscere al grande pubblico con “You’re not alone“, cover di un successo della band inglese degli Olive. Raffinato nel suo pop, estremamente radiofonico, alterna l’inglese al danese e proprio di recente, con un singolo nella sua lingua ha raggiunto il disco di platino. Adesso esce anche in Italia “Elephant“, il nuovo singolo, una delicata ballata che anticipa “In These Waters”, il nuovo album in uscita a fine ottobre.

Album che in Danimarca è già uscito qualche mese fa entrando in classifica direttamente al primo posto. Per Langer una ulteriore consacrazione europea, dettata anche da collaborazioni importanti  con alcuni dei nomi più noti del pop. Come ad esempio il team di produttori svedesi SeventyEight, artefici del successo di “Euphoria” di Loreen, brano che ha vinto l’Eurovision Song Contest 2012, e “The Lucky Ones”, singolo di Kerli numero 1 negli USA.

“Trenta y tantos”, Vega a caccia di rilancio

Mercedes Migél Carpio in arte Vega ha 34 anni e già dieci anni di carriera alle spalle, ma in pratica non infila più un pezzo da mainstream dal 2003, anno in cui esordì subito dopo aver preso parte, senza successo al talent show Operazione Trionfo. Eliminata prima della finale, riuscì a pubblicare lo stesso il primo album poichè risultò la migliore fra gli esclusi:  gli autori del programma chiesero a tutti gli eliminati di pubblicare il primo singolo e chi avesse superato le 200mila copie avrebbe pubblicato l’album.

Cosa che le riesce con “Quiero ser tu”, che vince 10 dischi di platino e dunque dà il via all’album “India“, che supera le 100mila copie. Seguono il singolo “Grita“, lancio del lavoro anch’esso da primato, con buon riscontro in diversi paesi europei e un duetto con l’altra partecipante Elena Gadel. Quindi un lento declino, fatto di brani ed album medi, lontani dalle posizioni di vertice ed anche dall’airplay nazionale.

Adesso torna con un album dal titolo “Wolverine” che ha belle sonorità. “Trenta y tantos” è un bel pezzo pop rock, ma anche la title track non è male. Non immediatissimi, i brani sono comunque di pregevole fattura e si ascoltano piacevolmente anche se per la cantautrice andalusa la scalata al mainstream non sarà semplice. “Febrero“, altra traccia dell’album, ne conferma le ottime doti e la capacità di scrivere musiche e testi non banali.

“Mamy Rosette”, il nuovo singolo di Mayor

Di Mayor avevamo parlato un pò di tempo fa. E’ uno dei tanti talenti sfornati in questi anni dalla My Major Company, l’etichetta discografica francese fondata dal figlio di Jean Jacques Goldman e finanziata attraverso il crowdfunding ovvero la partecipazione dei navigatori alla produzione di singoli e album con l’investimento di una somma a piacimento su uno qualsiasi degli artisti emergenti proposti dalla casa discografica. Adesso ne riparliamo, con merito.

Perchè questo ragazzo di Grénoble che avevamo conosciuto con il singolo d’esordio “Sous la lune” ha sfornato “Mamy Rosette“, un brano che come si vede anche dal video è dedicato ad una simpatica nonna. Lo stile è sempre quello:  parole semplci ma non banali, melodie fanno battere il tempo col piede e si fanno cantare. Il tutto contenuto nell’album d’esordio “Thérapie de troupe”. Un giovane artista del quale sentiremo presto parlare, probabilmente.

Daniel Balthasar, il pop rock che arriva da Lussemburgo

Andiamo alla scoperta di nuovi mondi musicali. Anche se poi riferito a Daniel Balthasar il termine è improprio perchè il cantautore lussemburghese è sulla scena ormai da parecchio tempo. Pur lontano dal mainstream (la sua musica è interamente autoprodotta), ha celebrato recentemente i 10 anni di attività, sia live che discografica, con la sua produzione di pregevole fattura, pop rock sicuramente più vicino al mondo indie che a quello più classicamente radiofonico.

Everything is temporary” è il quinto album, di cui sopra trovate la title track. Registrato a Londra, negli studi di Peter Gabriel e fra Belgio, Olanda e Lussemburgo, contiene diverse ottime cose, fra cui per esempio “Away” e una serie di collaborazioni con artisti lussemburghesi, alcuni di fama internazionale come Claudine Muno, altri più noti solo nel Granducato anche per il fatto che si esibiscono in  lingua lussemburghese, come il cantautore e attore Serge Tonnar.

Di certo, è uno che con la sua band ha girato il mondo  e collaborato con tanti. Per esempio con Sarah Bettens, dei K’S Choice  gruppo rock belga degli anni 90, presente anche in questo album. Nel 2010, in “Walk under water” incisero insieme “All this time”, dal sapore folk. Ma meritano un ascolto anche altre sue cose passate: per esempio “Accidentally“, estratto da “Palpitations” come anche “Now” e “Ocean”.

“Pozyczony”, dalla Polonia la melodia trascinante di Sylwia Grzeszczak

A 24 anni Sylwia Grzeszczak è un vero e proprio fenomeno del pop polacco ed è la dimostrazione di uno dei concetti cui teniamo molto e cioè che si può fare dell’ottima musica anche in lingua lontane dal mainstream. Ne avevamo parlato in occasione dell’esordio da solista, con “Male rzeczy”, ora torniamo nuovamente a parlarne perchè la cantautrice di Poznan, sfornata da Polish Idol ha fatto di nuovo centro.

Se gli ultimi singoli erano stati un successo, come l’album “Sen o Przylocszy” anche questo nuovo singolo “Pozyczony” ha già conquistato il primato in patria grazie ad un ritornello ed una melodia trascinanti, tipicamente estive ed alla semplicità e freschezza dell’artista. “Komponujac siebie”, il nuovo album, ha il duro compito di bissare il doppio disco di platino del precedente ma le premesse, almeno a sentire il primo singolo sembrano buonissime.