“Half of me”, il ritorno di Geri Haliwell

Tempo di ritorni per le ex Spice Girls. Qualche settimana fa avevamo riferito del nuovo singolo di Mel B, forse quella fra le cinque  ragazze inglesi che aveva avuto meno successo da solista, adesso invece tocca a “Ginger Spice”, ovvero Geri Haliwell, che a cinque anni di distanza dall’ultimo lavoro discografico, torna con un album che porta il suo nome e che è anticipato dall’ottimo singolo “Half of me”.

Va detto peraltro, che nonostante anche lei, come le sue ex compagne di avventura, abbia avuto vendite sempre in calo, l’ultimo suo lavoro vendette comunque più di mezzo milione di copie, che è una discreta cifra per una che era ferma da quattro anni. Adesso, anche sull’onda della sua partecipazione in qualità di giudice ad “Australia’s got talent”, torna con questo brano che riporta indietro agli anni 90 ma è molto gradevole, scritto insieme al team autoriale australiano DNA Songs. E c’è chi dice che qualcuna delle Spice potrebbe anche vestire la maglia britannica all’ESC, dopo che è andato fallito un tentativo di reunion eurovisiva un paio di anni fa.

“Burn” (e altre canzoni), Ellie Goulding fa sempre centro

Di Ellie Goulding parliamo poco, perchè come è nostra abitudine, diamo maggior spazio ai personaggi un pò lontani dal mainstream. Però questa cantautrice merita almeno un post perchè, come spesso succede, trova grandissimo riscontro in Europa e quasi niente in Italia, nonostante abbia venduto fra album e singoli, oltre 13 milioni di dischi. “Burn” è l’ultima uscita, un singolo di notevole spessore, che oltre ad aver conquistato la vetta in patria ed Irlanda, ha raggiunto la top 10 in diversi paesi ed accompagna l’album “Halcyon“, già vincitore del disco di platino con un numero di copie vendute (oltre 350mila) che i nostri “amiciani” difficilmente raggiungono.

Eppure del suo sound straordinario, di questo elettropop estremamente moderno, di noi non si ha quasi notizia, salvo che su qualche (poche) emittenti musicali. E salvo per una ospitata due anni fa a “Quelli che il calcio”. E dire che anche attraverso le collaborazioni, la sua fama si è ulteriormente estesa: di recente ha cantato in “I need your love” di Calvin Harris, ultimo successo del dj scozzese campione di vendite nel suo settore musicale.

Vale la pena riascoltare anche qualcosa del precedente album “Lights” (1 milione e 600 mila copie) diventato Bright lights” nella riedizione con altri sei inediti. Per esempio, la canzone che dà il titolo al lavoro. O anche “Anything could happen”. Incredibile che nessuno abbia pensato di invitarla, adesso o in passato nelle manifestazioni musicali. O forse, conoscendo come viene gestito il mainstream da noi non c’è nemmeno tanto da stupirsi.

L’Europa conquistata da Alex Hepburn

Segnatevi il nome di Alex Hepburn. Ne sentiremo parlare. Perchè questa giovane cantautrice nata a Londra da genitori scozzesi sta davvero facendo passi da gigante. L’Europa l’ha conosciuta grazie ad “Under”, singolo di lancio dell’album d’esordio “Together alone” e se n’è subito innamorata. E anche l’airplay le ha dato risposte importanti. Non solo nel Regno Unito, ma anche in Francia, dove la ragazza lanciata da Youtube  è cresciuta ed ora è presenza costante nei network musicali e dove tiene spesso concerti (il prossimo sarà a Le Cigale di Parigi).

Ma per lei, che nel 2011 ha fatto da supporto al tour europeo di Bruno Mars ed è stata paragonata a Janis Joplin ed Amy Winehouse anche Germania, Belgio, Svizzera (è stata anche al Montreux Jazz Festival) e Lussemburgo. Non l’Italia, che per ora sembra completamente ignorare il suo sound originale e la sua ottima vocalità: di recente è uscito “Miss Misery“, un altro singolo estratto dall’album, che trovate sopra. Altre sue cose meritano un ascolto, come ad esempio “Pain is“. Un prodotto di grande qualità che sta viaggiando su grandi palcoscenici. Meritatamente.

Lawson, un esordio…nudi alla meta (ma a scopo benefico)

Loro si chiamano Lawson e sono una nuova band britannica emergente. Partiti come supporto a The Wanted, ora i londinesi hanno vita propria ed hanno inciso il primo album “Chapman square” dal quale è estratto questo bellissimo singolo dal titolo “Brokenhearted” che vede la partecipazione di B.O.B. Ma va detto che anche gli altri singoli sono di ottimo livello, per esempio “When she was mine”, il primo, che subito entrato in top 10 come l’altro.

Brit pop di ottima fattura, che si può ascoltare anche in “Taking over me“, che ha raggiunto il terzo posto e anche in “Standing in the dark” e nel meno fortunato “Learn to love again“. La sensazione è che di Andy Brown e compagni sentiremo presto parlare anche da noi perchè il sound è di quelli che stanno benissimo anche nelle nostre radio ed essendo un prodotto britannico avranno come sempre un canale privilegiato.

Nel frattempo, i ragazzi fanno parlare perchè appaiono nudi, coperti solo dagli strumenti, sulla copertina della versione inglese di Cosmopolitan, nota rivista femminile. Il motivo è nobile: sensibilizzare per la raccolta di fondi a favore della associazione britannica per la lotta contro il cancro. Il motivo è semplice: proprio Andy Brown è guarito da un tumore benigno al cervello che gli ha lasciato come segno una carenza uditiva in un orecchio e Lawson è il cognome del medico che gli ha salvato la vita.

“La La La”, l’Italia scopre Naughty Boy

Chi era a Roma venerdì sera ha potuto ammirarlo dal vivo sul palco di Piazza del Popolo nel corso della prima registrazione del Music Summer Festival, che andrà in onda dal 4 luglio per quattro giovedì su Canale 5 e in contemporanea su RTL 102.5. Intanto però il giovane dj e produttore inglese che ha scelto il singolare nome d’arte di Naughty Boy (Cattivo ragazzo), sta sfondando un pò dovunque.

Già protagonista da qualche anno sulle scene, soltanto quest’anno ha trovato il riscontro migliore, grazie a “La La La”, a cui partecipa Sam Smith e che anticipa l’album Hotel Cabana, che sarà il suo primo dopo diversi singoli ed uscirà a settembre. Un disco, fra l’altro, che vedrà la collaborazione di alcuni dei principali nomi della scena inglese come Tinie Tempah, Professor Green, Gabrielle, George The Poet e soprattutto Emeli Sandè con cui Naughty Boy ha avuto modo di lavorare portando al successo in tutta Europa “Wonder”, una delle hits contenute nel disco dei record “Our Version of events” della cantautrice anglo-africana.

Non solo. Recentemente per lui sono arrivate altre due collaborazioni: quella con Lily Allen che sta per tornare dopo un lungo periodo di assenza dalle scene musicali internazionali e quella con P!nk per il brano “True Love” che sarà il quarto singolo ufficiale estratto dall’ultimo album della cantante americana, “The Truth About Love”. Quanto alla canzone, dopo il primo posto nel Regno Unito, sta andando molto bene in tutta Europa.

“Big when I was little”, il ritorno di Eliza Doolittle

Torna Eliza Doolittle. La 25enne inglese, sforna un nuovo singolo a tre anni dal grande successo radiofonico di “Pack up” e “Skinny genes”, che l’hanno lanciata nel mainstream internazionale consegnandole anche il disco d’oro in patria. In attesa del nuovo album, al quale sta lavorando, arriva “Big when I was little“, che presenta sonorità in parte diverse rispetto al solito, ma pur sempre molto pop.

Il brano è stato lanciato in questi giorni su Youtube e a breve sarà disponibile anche negli store digitali. La giovane cantautrice, che fra l’altro è figlia d’arte (sua mamma è Frances Ruffelle, che rappresentò il Regno Unito all’Eurovision 1994 con il brano “Lonely symphony“) conferma l’ottimo talento in questo genere di canzoni e anche una notevole telegenia, che le è valsa anche l’inizio di una carriera come modella

“Another love”, arriva Tom Odell

Tom Odell è una delle scoperte migliori della musica britannica attuale. Lanciato da Lily Allen e dalla sua etichetta In the name of (filiale della Columbia), che lo ha paragonato a  David Bowie, il cantautore inglese, ad appena 22 anni, è salito definitivamente agli onori della critica nel 2012 quando il primo Ep “Songs from another love” gli ha consentito di vincere il premio della Critica ai Brit Awards e una nomination come miglior esordiente agli MTV European Awards.

Nonostante questo, il successo è arrivato maggiormente fuori Regno Unito, soprattutto in Belgio, dove ha raggiunto la vetta con questo singolo “Another love“, che accompagna “Long Way down”, con ottimi riscontri anche in Olanda, Germania, Svizzera ed Irlanda. C’è che lui è bravo e questo successo è meritato. Molte altre cose meritano un ascolto, come ad esempio “Sense“, “Supposed to be” e gli altri due singoli usciti, “Can’t pretend” e “Hold me”.

“The minutes”, dopo 7 anni il grande ritorno di Alison Moyet

Fra le artiste che più hanno segnato la crescita musicale di noi che abbiamo passato i 35 e ci avviamo per i 40 c’è senz’altro Alison Moyet. Una specie di mito degli anni 80, con la syua voce blues da contralto, che solo contando i lavori nel regno unito ha sfiorato i 3 milioni di copie, vincendo 7 dischi di platino. E’ da poco uscito “The minutes”, l’album che ne segna il rientro dopo sei anni di silenzio e la cosa più bella è sentire che non è cambiata per niente.

Che è quella di un tempo, con i suoi colori vocali caldi e le melodie avvolgenti, come “When i Was your girl”, primo singolo estratto dall’album. In Italia però, il singolo che sta girando di più è “Changeling“, da pochissimo diffuso.  Alison Moyet conosciuta da molti per essere stata l’anima vocale dei leggendari Yazoo (ricordate la mitica Don’t go del 1982?), aveva poi avviato una carriera da solista, stringendo collaborazioni importanti,  come quella con Dave Stewart degli Eurythmics che firmò sotto pseudonimo per lei “Is this love? (del 1986). Ma di lei si ricordano anche “Love resurrection”, “All cried out” e  “Invisible“(1984). Successi enormi (almeno tre su quattro) anche in Italia.

In questi anni Alison Moyet si è cimentata grazie alla sua grande versatilità con molti generi dal jazz al blues dimostrando la sua classe cristallina. Il nuovo album  è stato prodotto da Guy Sigsworth conosciuto per il lavoro con grandi artisti come Robyn, Björk, Goldie e Madonna. Un bel rientro, per una delle voci più belle del panorama Continentale, ormai ad un passo dai 30 anni di carriera solista.

Amelia Lily da X Factor Uk all’Europa

Ha appena 19, ma quando è arrivata terza ad X Factor UK ne aveva appena 17. Nonostante nel Regno Unito sia uscita presto dalla chart dopo aver toccato il secondo posto, sta diventando un piccolo fenomeno europeo. Parliamo di Amelia Lily, appariscente bionda il cui singolo d’esordio “You bring me joy”, estratto dall’album “Be a fighter”, sta veramente conquistando il continente.

Non le posizioni di testa (tranne la Polonia, dove ha toccato la vetta), ma sta entrando in classifica o vi è già entrato un pò dappertutto: Ungheria (seconda), Slovacchia (8), Russia (13), Irlanda (21) ma anche Olanda e Repubblica Ceca. E nell’album ci sono altri singoli con firme importanti, come Wayne Hector, coautore con Jamie Cullum di “Standing Still” per Roman Lob, ma anche autore per Christina Aguilera e Pussycat Dolls; gli Xenomania (che firma anche “You bring me joy”), Tim Powell (autore per Girls Sloud e Kylie Minogue). Ascoltate anche “Shut up (and Give me whatever you got)” e “Party over”.

“Let her go”: Passenger conquista l’Europa

Segnatevi il nome di Passenger, perchè con ogni probabilità si prepara a sbarcare anche da noi. Micheal Rosenberg sta scalando le classifiche del continente con la sua bella ballata pop “Let her go” che accompagna l’album “All the little lights“, il terzo da quando ha intrapreso la carriera solista. Sino al 2009 era infatti il leader e frontman della band che porta quello che ora è il suo nome d’arte.

Per questo cantautore inglese, dopo due album passati sotto silenzio un ritorno sulle scene alla grande, grazie alla collaborazione con artisti emergenti come Ed Sheeran, del quale ha aperto il tour nordamericano e tanti altri artisti della scena indie pop e rock.  Arrivato nei negozi, il singolo ha sbancato, conquistando la vetta in otto paesi e la top 10 in altri tre. Melodia calda, avvolgente, stile raffinato. La sensazione è che ne risentiremo parlare presto.