“Back cun slang”, l’energia dei Liricas Analas

Dice, ma che lingua è? Romancio, signori e signori. Per dimostrare ancora una volta che non è importante capire la lingua per apprezzare la musica. I Liricas Analas vengono dalla Svizzera, cantone dei Grigioni, dove appunto si parla questa strana lingua fra il tedesco, il lombardo ed il friulano.

In patria sono famosi per essere stati il primo gruppo rap di linga romancia, ma col tempo hanno affinatoi suoni strizzando maggiormente l’occhio al rock ed al pop. Come in questo caso. “Back cun slang” è il singolo che traina l’album “Anaelectrica”.

Gran bell’energia davvero. In rete c’è un sacco di materiale su di loro, tutto di grande livello. Qualcuno si è già cimentato con prove solista. E’ il caso di Flepp, il “master of ceremonies” (mc) del gruppo. “Nus dus” è un bel rap, molto orecchiabile.

 

Quando la musica si allea con internet: alcuni consigli per l’ascolto in rete

Questo post è stato scritto per noi da Ilaria Dot, del blog Italospagnola

ld4a73fb54cde412b0ddf9aas2Chi ama la musica spagnola non dovrebbe prescindere da un link. Si chiama Los40.com, ed è il portale del network radiofonico più popolare di Spagna. Molto ricco in contenuti multimediali, non solo permette – com’è ovvio – l’ascolto online dell’emittente, ma offre quotidianamente una selezione di novità dal mondo della discografia.

Parliamo di classifiche degli album più venduti . Di uscite nazionali e straniere. Perchè no? Magari anche di gossip. Il tutto passando per un ricco archivio di videoclip e gallerie fotografiche. Ma non basta, perchè il gruppo Prisa (cui Los 40 principales appartiene) ha sempre saputo sfruttare al meglio i vantaggi interattivi di internet. Così, non solo tutto il materiale pubblicato può essere commentato dagli utenti, ma periodicamente vengono organizzati degli incontri digitali (leggi: chat) con gli artisti più in voga del momento, ai quali chiunque può rivolgere le proprie domande.

Chi invece ama la musica – tutta, senza distinzione di confini- non può prescindere da last.fm. Social network di ormai vecchia data, trova il suo punto di forza dalla possibilità di ascoltare radio personalizzate. Un semplice meccanismo accomuna infatti generi musicali affini in un database di copertura mondiale. In questo modo, basta inserire il nome dell’artista che più ami per dare il via ad una lista ininterrotta di canzoni. Brani che vi si avvicinano per genere o stile. Opere di cantanti o gruppi provenienti da ogni angolo del globo di cui magari ignoravi l’esistenza. E che domani potresti finire col comprare su iTunes.

Con lo stesso principio, basta scaricare un software gratuito al momento della registrazione per consentire al sito di registrare ogni tuo ascolto realizzato mentre sei al pc. Così facendo, Last.fm classifica i tuoi gusti, consigliandoti sulla sua home page brani che potrebbero piacerti. Il che porta con sè un retrogusto d’inquietudine, è vero. Però, indiscutibilmente, riserva piacevoli sorprese.

Poi naturalmente c’è Dada, anche questo di vecchio conio ma sempre valido. Funziona più o meno con lo stesso principio di Last Fm, ma è più italianocentrico, proprio perchè prodotto italiano. Su Downlovers, invece, oltre ad ascoltarla, la musica potete scaricarla gratis. Perchè la pagano gli sponsor. Che in cambio però vi sparano uno spot nello schermo mentre scaricate il brano. A conti fatti il gioco vale la candela. Unici nei: l’archivio è ancora scarsamente fornito (non tutto si trova) e i brani che scaricate non sono in formato mp3 e dovete ascoltarli la prima volta mentre siete on line, per “liberare”  la licenza di utilizzo.