Ecco il video di “O-o-O Sole intorno a me” di Michele Perniola (San Marino JESC 2013)

E’ stata ufficialmente presentata l’avventura europea di Michele Perniola, il 15enne pugliese ultimo vincitore di “Ti lascio una canzone che rappresenterà San Marino nel suo debutto allo Junior Eurovision Song Contest, ovvero l’Eurovision per bambini e ragazzi dai 10 ai 15 anni, in programma il prossimo 30 novembre alle 19 italiane e Kiev in Ucraina. Perniola canterà “O-o-O sole intorno a me” e come da regolamento è coautore del brano: ha firmato il testo insieme al suo produttore Antonello Carozza e a Piero Romitelli. La musica è invece di Carozza e del sammarinese Massimiliano Messieri, concertista e insegnate all’Istituto Musicale Sammarinese.

Carozza, molisano, prese parte alla quarta edizione di Amici, così come l’altro autore Piero Romitelli. Entrambi poi hanno fatto Sanremo Giovani: nel 2006 il primo, l’anno dopo con i Pquadro il secondo, arrivando terzo. Perniola riporta dunque un brano in Italiano dopo nove anni nella rassegna e dovrà scontrarsi con altri undici avversari di altrettanti paesi. (qui il post di Eurofestival News). Intanto un’altra artista sammarinese sarà ospite in Italia: si tratta di Valentina Monetta, che ha difeso gli ultimi due anni i colori sammarinesi all’ESC e si prepara al tris. Sarà lei l’ospite speciale, insieme al rappresentante del Belgio 2013 Roberto Bellarosa, della convention di Ogae Italy, l’organizzazione dei fan italiani dell’Eurovision, il programma il prossimo 9 novembre all’Hotel Rome Aeterna di Roma.

Eurovision 2013, prima semifinale: avanti Anouk, crollo slavo

ESC2013_butterfly_background_sloganLa prima serata dell’Eurovision Song Contest scorre via in pieno stile europeo: i 16 cantanti si sono già tutti esibiti alle 22.20. Rai 5 ha onorato al meglio l’impegno con la precisissima Federica Gentile discreto ma accogliente anfitrione delle esibizioni. E a fine serata l’hashtag #escita ufficiale della Rai è numero uno nel nostro paese fra le tendenza su twitter

Marco Mengoni ha assistito alla prima serata in platea e poi come tutti gli altri big 5 (e come la Svezia padrona di casa) è comparso brevemente in una clip a fine serata, prima dell’annuncio dei qualificati, andandosi a prendere un  grande applauso quando la conduttrice Petra Mede lo ha nominato (ed è stato inquadrato).  Il palco della Malmo Arena ha valorizzato alcune esibizioni: su tutte quella della moldava Aliona Moon, esplosa in tutta la sua potenza vocale e sollevata a quattro metri di altezza da un vestito semovente e illuminato da immagini grafiche speciali.

C’era qualche timore per Anouk, il cui brano “Birds” sul palco ha reso meno che nella versione live, ma alla fine la cantante ce l’ha fatta a riportare il paese in finale dopo 10 edizioni: l’ultima volta ce l’avevano fatta i Re-Union nel 2004.  I paesi della ex Jugoslavia escono clamorosamente tutti di scena, mentre  quelli dell’ex Unione Sovietica fanno l’en plein, piazzando sei brani su sei all’atto finale. Avanti la favorita Emmelie De Forest.

Di sicuro, è stata una prima semifinale nel segno del sound vintage: passano il turno sia le canzoni anni 80 di Ryan Dolan e Andrius Pojavis, che quelle molto anni 90 di Birgit (Sanremo 1995, una canzone a caso delle Nuove Proposte…), che festeggia così la sua prossima maternità,  Dina Garipova (che però ha forse il pezzo più bello in concorso insieme a quello di Marco Mengoni) e Roberto Bellarosa, che vince la sfida fra i più giovani della rassegna con l’austriaca Natalia Kelly. Di quattro artisti che avevano a che fare con l’Italia ne passano due, Roberto Bellarosa (la cui famiglia è di Vico del Gargano) e Andrius Pojavis (che vive a Milano, dove ha anche registrato l’album) mentre non ce la fanno (diremmo per fortuna) i Klapa S Mora (che hanno missato il brano a Bologna) e le Moje 3 (Sara Jovanovic è nata ed ha vissuto a Roma).

Fuori anche la ballata stile metà anni 70 della cipriota Despina Olympiou, grande fascino e grande voce, ma con un brano non di grande presa. Avrebbero meritato il passaggio del turno i montenegrini  Who See, col pezzo più innovativo in concorso (ma forse anche il più difficile) e anche Hannah Mancini, col suo sound dance vintage. Quanto alla Bielorussia,  era difficile prevederne l’eliminazione. E infatti. Passano il turno:

  • Aliona Moon – O mie (Moldavia)
  • Andrius Pojavis –  Something (Lituania)
  • Ryan Dolan – Only love survives (Irlanda)
  • Birgit – Et uus saks alguse (Estonia)
  • Alyona Lanskaya – Solayoh (Bielorussia)
  • Emmelie De Forest – Only teardrops (Danimarca)
  • Dina Garipova – What if (Russia)
  • Roberto Bellarosa- Love kills (Belgio)
  • Zlata Ognevich – Gravity (Ucraina)
  •  Anouk – Birds (Paesi Bassi)

Eurovision Song Contest 2013: le ultime news e le pagelle ai 39 brani in gara

Eccolo, finalmente, il quadro delle 39 canzoni in concorso al prossimo Eurovision Song Contest, dal 14 al 18 maggio prossimi in Svezia. La Rai ha ufficializzato i commentatori che saranno di nuovo Federica Gentile di Radio 2 per la prima semifinale, l’unica trasmessa da noi, su Rai 5 e di nuovo il duo di Caterpillar Radio 2 Filippo Solibello-Marco Ardemagni per la finale su Rai 2 (approfondimenti su Eurofestival News). Confermato di nuovo anche il team di Sm Tv San Marino che trasmetterà tutte e due le semifinali e la Finale col commento di Lia Fiorio e Gigi Restivo di Radio San Marino.

L’Ebu ha poi deciso insieme a SVT, la tv svedese organizzatrice l’ordine di esibizione, sulla base del parziale sorteggio delle due metà di semifinale eftettuato in precedenza. La Svezia, finalista era stata sorteggiata ad esibirsi sedicesima, per le altre big, sorteggio il 17 maggio.  Qui sotto, le nostre pagelle ai 39 brani, divise per semifinali ed in ordine di apparizione.

PRIMA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Italia, Regno Unito e Svezia)

1. AUSTRIA: Natàlia Kelly- Shine: Un genuino pezzo pop, magari non originale ma assolutamente gradevole, degna apertura della manifestazione. Dopo la negativa esperienza dell’anno scorso, l’Austria può sperare nella qualificazione. Lei è brava e ha talento. VOTO 7

2. ESTONIA: Birgit – Et uus saks alguse: Un bel tuffo negli anni 90, ai Sanremo della Pausini, di Antonella Arancio, Raffaella Cavalli e di tantissime ballate al femminile più o meno tutte uguali. Originalità sottozero. Però il pezzo è bello e si fa ascoltare, se fa un bel live chissà. VOTO 7.5

3.  SLOVENIA: Hannah- Straight into love: Dal lento si passa alla dance scatenata. Il pezzo è sottovalutato, ma nel suo genere è interessante e lei da brava vocalist sfodera un notevole performance, per questo genere di brani.  Difficile passi il turno, ma lo meriterebbe VOTO 7.5

4. CROAZIA: Klapa S Mora – Mizerija: I sei tenori garantiscono ottima prova vocale ma per adesso difettano nella messa in scena. Gradevole, ma probabilmente non è ancora il tempo giusto per la Klapa. VOTO 7

5. DANIMARCA: Emmelie De Forest- Only teardrops: Il pop annaffiato del folk della giovane danese parte nel novero dei favoriti. Ha tutto per fare bene: molto eurovisivo, molto ben cantato. Forse anche un pò scontato, ma tant’è. VOTO 7.5

6. RUSSIA: Dina Garipova- What if: La più seria concorrente al podio per Mengoni è lei, grande voce al servizio di una ballata pop interessantissima, molto orecchiabile e radiofonica. Attenzione ai russi, giocano per vincere. O almeno così sembra. E stavolta lo fanno seriamente. VOTO 9

7. UCRAINA: Zlata Ognevich-Gravity: Il revamping ha dato potenza al brano, ma forse non lo ha aiutato a crescere. Complessivamente l’operazione funziona, in più agli ucraini, nella semifinale coi fratelli russi e bielorussi (nonostante il nuovo metodo di valutazione dei giurati), i voti per la finale non dovrebbero mancare. VOTO 7

8. OLANDA:  Anouk – Birds: Forse è il pezzo più bello e di classe della rassegna fra quelli stranieri, impreziosito dall’esperienza di un’artista forgiata anche da tanti live di successo. Dopo un decennio, l’ingresso in finale parrebbe soltanto una formalità. L’Olanda ha scommesso su Anouk, non vince dal 1975. Hai visto mai. VOTO 9

9. MONTENEGRO: Who see ft Nina Zizic- Igranka: Il vero problema della canzone è che è in montenegrino. Perchè altrimenti sarebbe la scommessa più bella ed originale della rassegna. L’Hip hop è un genere complesso, la lingua originale stavolta non è un valore aggiunto. Sarà durissima, che peccato. VOTO 7

10. LITUANIA: Andrius Pojavis – Something: Complessivamente fa un buon lavoro, ma il pezzo scorre via abbastanza anonimo, senza picchi. La vicinanza dell’Estonia difficilmente le basterà e il pezzo non ha le caratteristiche per solleticare le giurie. VOTO 6

11. BIELORUSSIA: Alyona Lanskaya- Solayoh: Avete presente i balli di gruppo sulla spiaggia o i riempipista di Genio e Pierrots (“Pinguino, Pinguino, Saltino”)? Ecco, appunto. In più tutta l’operazione, con il cambio di canzone dopo che la gente ha votato. Per carità. VOTO 4

12. MOLDAVIA: Aliona Moon O mie: Molto meglio questa versione in rumeno rispetto all’originale inglese. Una bella power ballad, molto ben cantata, grande atmosfera, si stacca dalla media dei pezzi del genere. Attenzione anche ai moldavi, che quest’anno fanno sul serio. Magari per la vittoria no, ma in top 5 è possibile. VOTO 9

13. IRLANDA: Ryan Dolan- Only love survives: Una dance pop come ce ne sono milioni di altre. E nemmeno fra le più belle. No, l’anno prossimo decisamente non si va a Dublino. VOTO 5

14. CIPRO: Despina Olympiou- An me thimasai: C’è che lei è forse la più brava in gara e promette un grande live, anche vista l’esperienza. Ma il pezzo è una ballata normalissima, anche discretamente noiosa. Può bastare lo stesso per la finale?. Forse. VOTO 6.5

15. BELGIO: Roberto Bellarosa- Love kills: La versione primaria era una roba inascoltabile, il revamping l’ha leggermente migliorata. Il suo live nella finale nazionale è stato tragico, se non studia finisce a fondo plotone. VOTO 5.5

16. SERBIA: Moje 3- Ljubav je svuda: Operazione coscialunga e merce in  mostra  per la Serbia, tipicamente al servizio di un pezzo scarso. Parecchio scarso. Però attenzione, hanno Croazia, Montenegro e Slovenia nella stessa semifinale. L’occhio vuole la sua parte e rivederle in finale non dispiacerebbe. Risentirle, invece si VOTO 5

SECONDA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Francia, Spagna e Svezia)

1. LETTONIA: PeR- Here we go:  Il pezzo apre la seconda serata ma scivola via così rapidamente come entra. La corsa per la finale sembra davvero in salita, lì da sola, senza amici. VOTO 5

2. SAN MARINO: Valentina Monetta- Crisalide: Si, sembra di ascoltare un pezzo di Sanremo degli anni 90. Ma non è un male.  Valentina Monetta finalmente in tutto il suo splendore, su una melodia che ne esalta le doti vocali e sta facendo proseliti in rete. Bel cambio di ritmo. Canzone funzionale alla rassegna, forse non fuori, ma chi se ne importa. Il voto? No, siamo di parte. FORZA SAN MARINO.

3. E.R.J. MACEDONIA – Esma & Lozano- Pred da ze razdeni: Al vostro cronista non piaceva nemmeno “Imperija”, ma almeno era originale. Questo brano difetta anche in questo. Aridatece Kaliopi. VOTO 5

4. AZERBAIGIAN: Farid Mammadov- Hold me: La festa del liceo, in pieni anni 90, quando il dj mette un lento e uno ci prova con la più bella della classe. Uno di quei pezzi che dimentichi dopo 6 secondi. Le giurie l’affosseranno, ma la produzione è la stessa che ha venduto bene il prodotto negli ultimi anni. Basterà? VOTO 6

5. FINLANDIA – Krista Siegfrids- Marry me: Ma davvero nella finale finlandese non c’era un pezzo migliore? Brano, esibizione, lei vestita da sposa sexy. Tutto fuori luogo. No, quella parola non il vostro cronista non la usa, perchè è stata troppo abusata a sproposito parlando di Esc. Però poi vedi e senti una roba del genere e ti sale la bile. VOTO 5

6- MALTA- Gianluca- Tomorrow: Dopo anni di produzioni indecenti, Malta propone una canzoncina senza troppe pretese ma fresca, radiofonica ed orecchiabile. Una ventata d’allegria, chissà che non ce la faccia. VOTO 8

7. BULGARIA: Elitsa Todorova & Stoyan Yankoulov- Samo Shampioni: Anche  qui l’operazione cambio in corsa dopo voto del pubblico, non dà proprio una bella immagine. Il pezzo è sotto la media delle cose che i due hanno mostrato di saper fare. Brano del 2007 compreso. VOTO 5.5

8. ISLANDA: Eithor Ingi- Eg a lif: Ha resistito alla tentazione di non tradurre in inglese la sua ballata e questo sicuramente gli fa onore, anche se probabilmente gli farà perdere un pò di posizioni, nel marasma delle tante buone ballate (come questa). VOTO 7

9. GRECIA: Koza Mostra ft Agathonas – Alchohol is free:  Il rebetiko della ensemble greca potrebbe essere la sorpresa della rassegna. Non per vincere, of course, non c’è neanche il denaro per organizzare. Ma il pezzo potrebbe essere spinto molto in alto dalla giurie. Merita. VOTO 8

10. ISRAELE: Moran Mazor- Rak Bishvilo: Difficile e intimista, come alcune delle proposte israeliane alla rassegna. Si inserisce fra i possibili outsider per una piazza a ridosso delle prime. Però è difficile da mandare giù tutto d’un sorso. E anche con due o tre. VOTo 6.5

11. ARMENIA: Dorians-Lonely planet: Bisognerebbe capire il perchè quando un big della musica scrive per l’Eurovision, usa quasi sempre la mano sinistra, proponendo fondi di cassetto o comunque non il meglio delle sue cose. Toni Iommi dei Black Sabbath, autore del pezzo, non è da meno. VOTO 5.

12. UNGHERIA: ByeAlex- Kedvesém (Zoohacker rmx): Il primo remix in concorso nella storia eurovisiva ha un sapore delicato e lounge. Forse troppo, per un pezzo cantato in lingua originale e in svedese. Monotono nella costruzione, ma non da buttare. VOTO 6

13. NORVEGIA: Magaret Berger- I feed you my love: Nella costruzione somiglia molto al brano vincitore l’anno scorso ma è uno dei pochi pezzi della rassegna fuori dal coro e soprattutto inserito nello spirito musicale del tempo. Parte fra i favoriti, può andare in fuga e giocare per vincere, come sperano a Oslo. Ma anche no. E allora potrebbe accadere di tutto, compreso che faccia flop.  ma sarebbe incredibile. VOTO 8.5

14. ALBANIA: Adrian Lulgjuraj & Blejdar Sejko- Identitet: Rock genuino, fatto bene, fatto da uno che fa rock da 25 anni, il primo in Albania e da un giovane talento. I veri outsider sono loro. Battere il quinto posto dell’anno scorso sarà difficile, ma saranno clienti ostici per tutti. Non sottovalutateli. VOTO: 8.5

15. GEORGIA: Nodi & Sophie- Waterfall: La ballata classica firmata dal compositore campione in carica si tiene in piedi grazie all’interpretazione di precisione giapponese dei due “figli dei talent” nazionali. Ma è una roba sentita almeno un milione di volte. VOTO 6.5

16. SVIZZERA: Takasa- You and me: Qui si giudica la canzone, non il gruppo, la sua storia e le sue storie. E il pezzo è proprio bello. Del sano schlager, di quelli che entrano in testa in 10 secondi netti e non ne escono più. Roba che la canticchi e batti il tempo col piede. Meritano la finale, non foss’altro perchè fra tante ballate ci fanno divertire. VOTO 8.5

17. ROMANIA: Cezar- It’s my life: E’ anche uno simpatico, Cezar. E l’idea di mettere quella sua voce da controtenore al servizio del pop non sarebbe nemmeno male. Ma il pezzo no, è proprio inascoltabile. Imbarazzante. Una roba che nemmeno nelle peggiori discoteche. VOTO 3

CANZONI GIA’ FINALISTE

16. SVEZIA: Robin Stjernberg- You: Se non si fosse capito bene, la Svezia padrona di casa non corre per vincere, ovviamente.  E’un pezzo carino, che si ascolta piacevolmente. Ma tremendamente di plastica. Dopo Loreen, almeno tre passi indietro. Entrerà nei 10, senza disturbare troppo.VOTO 7

Da definire. FRANCIA: Amandine Bourgeois- L’enfer et moi: La entry è di qualità, senza dubbio. Ma non è abbastanza convincente per dare una sferzata in positivo ai pessimi risultati della Francia. Un pò pop, un pò vintage, un pò world music. Un pò tutto, niente completo. La disfatta dovrebbe essere evitata, ma per la top  10 serve altro. VOTO 7

Da definire. GERMANIA: Cascada- Glorious: Sono partiti lanciati, schizzati nella top 10 europea prima degli altri. Il progetto eurodance è di spessore, come molte delle loro produzioni e sembra scontato che lottino per la vittoria. Il pubblico è dalla loro parte e forse anche una fetta di giurati, dovranno conquistarsi le giurie più difficili (come la nostra) e questa è la vera incognita. Se non arrivano almeno terzi è un fiasco colossale. VOTO 9

Da definire. ITALIA: Marco Mengoni- L’essenziale: Che sia fra i pezzi migliori non c’è nemmeno bisogno di dirlo. Il problema è capire un brano molto italiano come questo potrà trovare il giusto riscontro in Europa. Non è scontato, anche vista la nostra difficoltà ad esportare certi prodotti. Tuttavia lotta per il podio e ha buone chances di centrarlo. Molto dipenderà anche dal live (di venerdì sera in prova, quando votano le giurie). FORZA MARCO!

Da definire. REGNO UNITO: Bonnie Tyler- Believe in me: Il pezzo rimette le lancette indietro agli anni 90, però è bello e radiofonico e il pubblico sin qui sembra apprezzare. Il vero problema è se Bonnie Tyler sarà in grado di fare un live all’altezza della sua fama. Se ci riuscirà, apprezzeranno anche le giurie e la clamorosa scommessa del Regno Unito potrebbe anche passare all’incasso. Altrimenti, il destino sarà  segnato.  VOTO 8.5

Da definire. SPAGNA: El Sueño de Morfeo- Contigo hasta el final: Fossimo in un festival pop normale, lotterebbero per vincere. Ma all’Eurovision non sempre i pezzi di pop genuino (ancorchè con influenze celtiche) funzionano come dovrebbero. La bella figura è assicurata, un risultato degnissimo anche. La top 10, forse, se la dovranno conquistare. Noi siamo di parte, lo sapete. Per noi hanno già vinto. VOTO 9

Eurovision Song Contest 2013: ecco il quadro completo dei partecipanti (con i video)

Completato il quadro dei partecipanti al prossimo Eurovision Song Contest: dal 14 al 18 maggio saranno 39 i cantanti che si sfideranno per altrettanti paesi. Due le canzoni in italiano (non succedeva dal 2008): “L’essenziale” di Marco Mengoni per l’Italia e “Crisalide” di Valentina Monetta per San Marino. Diversi big in concorso: Anouk per i Paesi Bassi, Bonnie Tyler per il Regno Unito, i Cascada per la Germania e El sueño de Morfeo per la Spagna, senza tralasciare Esma Redzepova, una delle maggiori esponenti mondiali della musica gitana, in coppia con Lozano per la Macedonia. Come da regolamento, Heilsarmee, ovvero L’esercito della Salvezza, l’organizzazione religiosa in gara con alcuni suoi elementi per la Svizzera, oltre alle divise ha dovuto cambiare anche il nome: sono iscritti come Takasa, una parola che in swahili vuol dire “purificare”, ma è anche l’acronimo di The Artist Known As Salvation Army (ovvero: l’artista noto come esercito della salvezza). Ecco l’elenco completo dei cantanti e delle canzoni in gara, con relativi video.

PAESI GIA’ FINALISTI, finale 18  maggio ore 21

PRIMA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Italia, Regno Unito e Svezia), martedì 14 maggio ore 21

SECONDA SEMIFINALE (trasmettono e votano anche Francia, Spagna e Germania), giovedì 16 maggio ore 21

Eurovision 2013: El sueño de Morfeo per la Spagna, Heilsarmee (forse, o forse no) per la Svizzera. E il Belgio…

Eurovision_Song_Contest_2013_logo

UPDATE: Anche San Marino, potrebbe uscire di scena. Approfondimenti su Eurofestival NEWS.

Settimana movimentata in chiave Eurovision Song Contest 2013. Due ritiri, due finali nazionali, una designazione interna e una polemica che rischia di far parlare a lungo e di cambiare l’esito di una scelta televisiva. Andiamo con ordine. Due ritiri: quello della Bosnia Erzegovina e quello della Turchia. Ritiri rumorosi.  TRT, la tv turca si è fermata per un anno in protesta contro il regolamento che a suo dire con l’introduzione delle giurie non è più equo e perchè contesta il fatto che ai 5 big dell’Ebu (Francia, Gran Bretagna, Italia, Spagna, Germania) venga garantito direttamente l’accesso in finale. Voci incontrollate dicono che dietro ci sia anche qualche affermazione poco simpatica verso i musulmani pronunciata dagli svedesi subito dopo la vittoria.

La Bosnia Erzegovina ha detto no per motivi economici, rifiutando anche due aiuti, uno pervenuto da una tv privata, che si è offerta di pagare i 50000 euro di iscrizione e di organizzare la selezione e l’altro (a dire il vero provocatorio) di RTRS, la tv dei serbi di Bosnia, parte di BHRT, che avrebbe finananziato il progetto, mandando cantante e canzone al posto della tv federale: “Solo noi – ha detto l’emittente – abbiamo il diritto di selezionare un brano ed un artista“. In attesa del comunicato ufficiale dell’Ebu, questa è la situazione

PARTECIPAZIONI CONFERMATE: 39

Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia,  Bulgaria, CiproCroazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Grecia, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Ucraina, Ungheria, Slovenia

RITIRI SICURI: 5

Polonia, Portogallo, Slovacchia, Bosnia Erzegovina, Turchia

Si è svolta la finale nazionale svizzera che ha visto prevalere, come da previsione Heilsarmee ovvero l’Esercito della Salvezza, band  composta da sei componenti dell’omonima organizzazione umanitaria di matrice cristiana evangelica, con il brano “You and me“. Secondi i Carrousel con “J’avais rendez vous”, terzo Jesse Ritch con “Forever and a day“. Ma clamorosamente, potrebbero essere costretti a rinunciare, perchè l’Ebu ha chiesto loro di cambiare il nome, che fa a loro dire riferimento alla religione  e di non presentarsi con le divise che caratterizzano l’associazione (sono divise che ricordano quelle dei militari, vista la loro simbolica organizzazione “come un esercito”). Heilsarmee e la tv svizzera stanno trattando, ma la situazione pende per ora per una loro rinuncia. Approfondimenti su Eurofestival NEWS, in questo post e in quest’altro.

La Spagna ha invece annunciato il proprio rappresentante in diretta al programma di punta di La1: si tratta della band El sueño de Morfeo, esponenti del pop rock iberico fra i più popolari nel mondo giovanile, con ottimi riscontri di vendita. La loro leader, Raquel Del Rosario, fra l’altro oltre ad essere l’ex moglie del pilota della Ferrari Fernando Alonso,  ha preso parte nel 2011 al Festival di Sanremo in coppia con Luca Barbarossa con il brano “Fino in fondo”.

La selezione belga, andata in onda soltanto alla radio nazionale con tre canzoni cantate da Roberto Bellarosa, il cantante scelto internamente da RTBF, la tv vallone, ha premiato “Love kills”, una produzione anglo-scandinava, che dunque sarà quella eseguita a Malmo

Eurovision 2013: “Rhytm of love” di Alyona Lenskaya per la Bielorussia

LanskayaC’è il terzo nome ufficiale per l’Eurovision Song Contest 2013: dopo Anouk che rappresenterà i Paesi Bassi e Roberto Bellarosa, di origini campane, già vincitore di The Voice (ne parlammo qui), che è stato selezionato internamente per il Belgio (domenica 16 alle 10 belghe sulla radio nazionale la finale per il brano con tre canzoni in lizza), ieri sera si è svolta la finale nazionale della Bielorussia, la prima che ha designato anche la canzone (ammesso che non cambi, magari insieme all’interprete, come successo l’anno scorso ed in passato).

Ha vinto come previsto “Rhtym of love” di Alyona Lenskaya, la 27enne di Mogilev che  riceve così  con un anno di ritardo il riconoscimento che l’anno scorso le fu negato al termine della controversa finale da lei vinta, col presidente della Repubblica Lukaschenko  che la squalificò dietro sospetti di brogli, a beneficio dei Litesound secondi in classifica. La sua canzone è stata premiata col massimo dei voti sia dal pubblico che dalla giuria.  Approfondimento sulla finale sul nostro blog partner Eurofestival NEWS

Nei giorni scorsi sono arrivati i sì di Montenegro, Macedonia e Cipro ed i no alla partecipazione di Polonia, Portogallo e Slovacchia (tutte per motivi economici: approfondimento qui), con la Grecia, in bilico per la crisi finanziaria, che nei giorni scorsi però è stata di fatto “gettata nella mischia” dal ministero del turismo, che ha dichiarato che come l’anno scorso, uno sponsor dovrebbe coprire interamente la partecipazione eurovisiva (qui per saperne di più).  Qualche settimana fa aveva confermato la presenza anche SM TV San Marino (la notizia completa di Eurofestival NEWS la trovate qui). Questa la situazione attuale.

PARTECIPAZIONI CONFERMATE: 39

Albania, Armenia, Austria, Azerbaigian, Belgio, Bielorussia, Bosnia Erzegovina, Bulgaria,Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Georgia, Germania, Irlanda, Islanda, Israele, Italia, Lettonia, Lituania, Macedonia, Malta, Moldavia, Montenegro, Norvegia, Paesi Bassi, Regno Unito, Romania, Russia, San Marino, Serbia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia, Ucraina, Ungheria

 PARTECIPAZIONI DA DEFINIRE: 3

Grecia, Slovenia

RITIRI SICURI: 3

Polonia, Portogallo, Slovacchia

“The Voice”, tre giovani italiani conquistano il Belgio

Tre italiani conquistano il Belgio. Non molto tempo fa avevamo parlato dello stuolo di giovani artisti originari del nostro paese che si stavano facendo largo nel campo della musica fuori dai confini nazionali. La notizia di questi giorni è che tre ragazzi con sangue italiano (mai nascosto) sono arrivati in finale (ed uno ha anche vinto) alla versione belgo-francofona di The Voice, il nuovo talent show che ad ottobre dovrebbe arrivare anche in Italia (si parla della conduzione di Carlo Conti e della messa in onda su Rai Uno).

 La vittoria è andata a Roberto Bellarosa, 17 anni, origini campane, figlio di una famiglia di calciatori emigrata nella Vallonia. Iscritto al conservatorio e guidato da Quentin Mosimann, il giovane ex dj franco svizzero diventato una stella del pop a sua volta grazie ad un altro talent show, Nouvelle Star (su M6, in Francia), ha stracciato tutti, conquistando il pubblico e la giuria con la sua voce. Il suo primo singolo, la cover di “Jealous Guy” di John Lennon è attualmente al quarto posto delle charts del Belgio francofono.

 Davanti a lui in classifica, ma secondo al traguardo del programma è arrivato invece il ventenne Renato Bennardo, origini siciliane (la famiglia è di Favara, in provincia di Agrigento e vive in Belgio da quarant’anni), il giovane di Seraing è figlio d’arte: il padre ed i fratelli sono infatti cantanti e lui stesso ha mosso i primi passi nella vicina Liegi, al Festival della Canzone Italiana che in passato ha lanciato anche molti artisti per l’Eurovision: su tutti Sandra Kim, poi vincitrice nel 1986 nell’unico successo belga e Nathalie Sorce, in gara nel 2000 con “Envie de vivre”.

E’ stato “Coeur du Loup”, proprio un brano di un ex partecipante all’Eurovision (Philippe Lafontaine, “Macédomienne”, Zagabria 1990) a lanciarlo nel programma, ma adesso va forte in classifica con la cover di “Le chanteur malheureux”, successo di Claude Francois del 1975. Si guadagna da vivere lavorando in un bastimento, ma per lui le porte della musica si stanno aprendo rapidamente.

 E poi c’è Giusy Piccareta. Quarta al traguardo, la giovanissima figlia di un emigrante di Corato, in Calabria. Un pianoforte e la musica di Alicia Keys l’hanno fatta avvicinare alla professione di cantante e a 22 anni si è tolta la soddisfazione di arrivare in finale nel talent show ed anche di entrare in classifica, all’ottavo posto, con la cover di “Paint it black” dei Rolling Stones.. Nel frattempo, l’ha notata Patrick Fiori, il cantante franco-armeno già protagonista all’Eurovision 1993 con “Mama Corsica” ed oggi uno dei principali esponenti della musica francese nel mondo.

 Qui la trovate in una sua versione di “Love is a losing game” di Amy Winehouse. A The Voice (che in belgio va in onda su RTBF La Une nella versione francofona e su VVn in quella fiamminga) i partecipanti vengono scelti dai rispettivi giurati sulla base di audizioni “cieche”, nel senso che i giurati sono di spalle ai cantanti e dunque li devono scegliere soltanto ascoltandone la voce. Evidentemente il programma funziona. Chissà se riusciremo a distruggerlo come siamo riusciti a fare con Star Academy.